Terremoto Haiti: Caritas italiana, “580mila persone hanno bisogno di aiuti umanitari. Bisogna intervenire subito”

(Foto ANSA/SIR)

Si aggrava il bilancio del terremoto che lo scorso 14 agosto ha colpito Haiti. Secondo le ultime stime sono quasi 2.000 i corpi senza vita estratti dalle macerie e quasi 10.000 i feriti. “Più di 60.000 abitazioni distrutte e la protezione civile sta cercando degli spazi liberi dove posizionare le migliaia di tende per gli sfollati. Più di 115.000 famiglie sono state direttamente toccate dalla tragedia e 580.000 persone hanno bisogno di un’assistenza umanitaria di urgenza. Numerose strutture sanitarie sono state danneggiate e gli ospedali locali funzionanti sono al collasso e hanno disperato bisogno di sangue, medicine e aiuto sanitario”. Ad aggravare la situazione anche le piogge che si sono abbattute in questi giorni nelle zone colpite dal sisma per il passaggio della tempesta tropicale Grace, la cui allerta rimane ancora alta.  “I soccorsi operano ininterrottamente per cercare sopravvissuti al disastro e almeno 34 persone sono state estratte vive nelle ultime 72 ore”. Sono le ultime notizie fornite oggi da Caritas italiana, che riceverà dalla presidenza Cei un milione di euro dai fondi otto per mille per far fronte all’emergenza haitiana e finanziare interventi efficaci per rispondere alle numerose nuove necessità. La presidenza della Cei invita inoltre a pregare domenica prossima (22 agosto), in tutte le parrocchie, per la pace in Afghanistan e per le vittime del terremoto di Haiti. “Moltissime famiglie, soprattutto quelle che si trovano nelle comunità rurali più remote, sono ancora isolate e non hanno ricevuto alcuna assistenza. C’è urgenza di fornire tende, cibo, acqua, kit d’igiene e sanitari”, informa Caritas italiana.
Caritas italiana ha lanciato nei giorni scorsi una raccolta fondi per sostenere l’intervento dei nostri partner diocesani e delle congregazioni religiose nei tre dipartimenti colpiti (info su www.caritas.it). “Bisogna intervenire subito per garantire la sopravvivenza di chi non è rimasto sotto le macerie – sottolinea  -. Caritas può fare molto grazie alla sua rete capillare della quale fanno parte le Caritas nazionali, diocesane, parrocchiali e le piccole congregazioni missionarie che da sempre vivono accanto ai più poveri. Così è possibile intervenire in modo mirato per portare aiuti anche lì dove nessuno è ancora arrivato”.

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