Diocesi: unificate Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino e Foligno. Mons. Sorrentino, “segno dei tempi”

La sede episcopale di monsignor Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino è stata unita a quella di Foligno e il vescovo Domenico Sorrentino ne assumerà la guida. “Immediatamente per un annuncio del genere mi balza davanti a me tutto il popolo di Foligno, quindi in questo momento in questa sala è come se ci fosse l’altra metà, l’altra parte della Chiesa che mi viene affidata”, ha detto monsignor Sorrentino, nominato anche vescovo di Foligno con l’unione in persona Episcopi delle due sedi, dandone oggi comunicazione ufficiale nella sala della Spogliazione di Assisi. In un messaggio inviato ai fedeli scrive: “Da qualche giorno Papa Francesco mi ha chiesto di dire un sì che era tanto lontano da ogni mia aspettativa. Ha voluto che dilatassi il mio cuore di pastore a tutti voi, dandomi l’incarico – allo stesso titolo episcopale dell’amata Chiesa di Assisi–Nocera Umbra–Gualdo Tadino – anche della vostra: due Chiese unite in persona Episcopi. Lo ringrazio di cuore per la fiducia. Nel segreto che, su questo mandato, dovevo custodire, l’unica cosa che mi è stata possibile è stata la preghiera. Ho cominciato a pregare per tutti voi. Non vi potevo ancora incontrare, ma vi potevo amare”. “Mi presento a voi – ha proseguito – con la trepidazione di chi sa di non avere energie giovanili, come quelle che portai nel mio primo incarico episcopale, al servizio della Chiesa di Pompei” poi nella Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti e infine ad Assisi: “Vi darò quello che potrò, assicurandovi tuttavia che non mi risparmierò in alcun modo” e “senza dimenticare che la Chiesa di Foligno e quella di Assisi sono legate da una via ‘francescana’ di santità”. “Una soluzione pastorale come quella che Papa Francesco ha scelto per voi comporta un’inevitabile sofferenza – ha ammesso monsignor Sorrentino -. Ma forse può aiutarci a comprendere i segni dei tempi. Dice che non possiamo più pensare con schemi che hanno fatto la grandezza del passato, ma rischiano di essere inadeguati ai tempi nuovi. C’è un mondo in movimento. La società si allontana dalle sue radici cristiane. Questo, lungi dal farci cadere in uno sterile lamento, ci offre un grande stimolo. Dobbiamo tornare all’entusiasmo delle origini, rimetterci in strada, per incontrare, tendere la mano, offrire amore”. Il vescovo farà il suo ingresso a Foligno a fine agosto.

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