Giornata mondiale salute: Sos Villaggi dei Bambini, “il Covid-19 ha messo a dura prova le nuove generazioni, diamo più spazio alla prevenzione”

“Le restrizioni sociali imposte dalla pandemia da Covid-19 hanno condizionato pesantemente la vita di tutti, in particolare quella di bambini e ragazzi: l’allontanamento forzato dagli amici, dalla scuola e dalle attività ludiche di gruppo hanno causato stress emotivo, ansie e preoccupazioni creando un potenziale rischio per la stabilità psico-emotiva delle nuove generazioni”. Per questo Sos Villaggi dei Bambini lancia un appello in occasione della Giornata mondiale della salute “affinché venga dato più spazio e attenzione alla prevenzione della salute delle nuove generazioni”.
All’interno dei Villaggi Sos, il potenziale disagio psico-fisico che i bambini e ragazzi possono manifestare viene affrontato attraverso un insieme di azioni specialistiche di tipo individuale o anche di gruppo, con colloqui e percorsi individuali e la conseguente attivazione di laboratori di supporto psicosociale di gruppo come ad esempio il TeamUp. “La nostra metodologia – sottolinea Orso Muneghina, responsabile dei Programmi internazionali ed Emergenza – ci permette di intervenire preventivamente per migliorare lo stato psico-fisico dei nostri ragazzi. In questo periodo di grande complessità, le difficoltà legate alle restrizioni imposte su tutti noi gravano profondamente anche sui più piccoli che da un anno si vedono divisi fra Dad e lezioni in classe. In questa fase si rende necessario riservare un’attenzione costante alla stabilità psicologica dei più giovani. L’imperativo per ogni società civile è di mettere in atto ogni possibile misura per preservare il benessere delle nuove generazioni”.
Grazie al progetto BenEssere, gli ospiti del Villaggio Sos di Ostuni, 37 tra bambini e ragazzi in una fascia d’età compresa prevalentemente tra i 3 e i 18 anni con alle spalle storie di disagio, seguono un programma che incrocia l’azione di un esperto psicologo e pedagogista interno con l’opportunità, nei casi che lo rendono necessario, dell’intervento di psicoterapeuti esterni in caso di vissuti particolarmente traumatici. Parallelamente, anche il personale di sostegno e volontario che si occupa della cura quotidiana dei ragazzi può avvalersi di sostegno specialistico.
“Abbiamo elaborato il nostro progetto ponendoci un obiettivo primario che è quello di contribuire al miglioramento del benessere psicosociale all’interno dei Villaggi Sos – ha specificato Samantha Tedesco, responsabile Programmi e Advocacy – con interventi rivolti, contestualmente, sia allo staff educativo sia ai bambini e ragazzi accolti. La strategia scelta è quella dell’attivazione di un percorso di supervisione metodologica e psicologica che coinvolga le equipe di tutti i servizi del Villaggio Sos, compresa l’equipe di Direzione, da un lato; dall’altro lato la messa a disposizione di interventi, a favore di bambini e ragazzi, di supporto specialistico individuale, psicologico o psicoterapeutico, e se il caso l’attivazione di interventi di supporto psico-sociale di gruppo”.

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