Social media: da “Presbyteri” la proposta di “una teologia incarnata nell’era dello smartphone”

“L’abitazione assidua dei social media genera un’inedita ecclesiologia e appartenenza ecclesiale nel prete e nel presbiterio di oggi”. A evidenziare questo reale snodo è don Giacomo Ruggeri, guida di Esercizi spirituali ignaziani, prete della diocesi di Concordia-Pordenone. Nell’articolo pubblicato nel mese di marzo nella rubrica “Presbyteri digitali” – della rivista “Presbyteri” dei Padri Venturini – l’autore avvia una riflessione su come le dinamiche digitali stanno modificando il senso di appartenenza ecclesiale e di come la stessa ecclesiologia insegnata nelle Facoltà teologia è chiamata in causa.
Il sacerdote approfondisce la relazione tra digitale e la neo antropologia teologica maturata nel contesto della rete di internet. “Studiare oggi ecclesiologia nell’era di WhatsApp, Facebook, Instagram, Snapchat – evidenzia – significa aprirsi a due prospettive: la prima prospettiva è che l’immagine della Chiesa popolo di Dio ha retto nella sua stabilità sino a quando la fede era trasfusionale come processo naturale all’interno della famiglia. Dal momento, però, in cui la famiglia ha iniziato a disgregarsi al suo interno su più fronti contemporaneamente, è iniziato quello che chiamo in termini digitali il progressivo e repentino processo di profilazione”.
La seconda prospettiva indicata è che il “popolo” è stato “polverizzato” dal “singolo” e qui una domanda: “come si può studiare e insegnare ecclesiologia senza tenere in debita considerazione il processo di mutazione radicale operato nel Dna stesso dell’ecclesia?”. “La teologia che abita oggi nei seminari, negli istituti teologici e nelle facoltà è una teologia che – afferma l’autore – insegna e consegna. Insegna, perché accompagna il seminarista futuro prete nella memoria di una traditio, ampliando mente, occhio e cuore sul presente. Dall’altro è consegna non di uno scarpone già calzato, ma un passo da far proprio con l’unicità di cui ogni persona è casa e dono unico. Parlare in aula, ad esempio, riflettendo assieme docenti e studenti sulla categoria della Chiesa come ‘popolo’, per essere una teologia incarnata nell’era dello smartphone deve essere interrogata dalle dinamiche di internet del tempo attuale”.
Don Giacomo Ruggeri è fra l’altro autore, assieme a Giuseppe Riva, del nuovo libro “Parole al capolinea. Come il digitale sta cambiando identità, relazioni, religione” (edizioni Il ponte di Giacobbe).

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