Irlanda: Brexit e violenze. Chiese unite nella richiesta ai leader politici, “trovare soluzioni alle legittime preoccupazioni della gente”

“Noi, leader delle Chiese cristiane di tutta l’isola d’Irlanda, facciamo appello ai nostri responsabili politici affinché diano una comune risposta alle scene strazianti viste nelle nostre strade la scorsa settimana e rinnovino il loro impegno per la pace, la riconciliazione e la protezione dei più vulnerabili”. Un appello accorato e pubblico è stato lanciato oggi dalle cinque chiese cristiane in Irlanda, riguardo al riesplodere delle violenze, che hanno cause “complesse e per certi aspetti, radicate”. Nelle comunità cristiane sul territorio, riferisce la lettera, si respira “frustrazione nel vedere un’altra generazione di giovani rischiare la propria vita e il proprio futuro perché i ripetuti avvertimenti sulla necessità di trattare con cura la nostra fragile pace sono rimasti inascoltati”. L’accordo del Venerdì Santo del 1998 ha insegnato che le sfide “non sono insuperabili”, che “possono essere affrontate solo da leader politici uniti in un genuino desiderio di trovare soluzioni che rispondano alle legittime preoccupazioni degli altri oltre che le proprie”. Occorre tutelare “la nostra interdipendenza su queste isole”, rispettare “tutte le identità” e promuovere buone relazioni, sia all’interno dell’Irlanda del Nord, sull’isola d’Irlanda e tra il Regno Unito e l’Irlanda, anche nel contesto del Brexit.
Le Chiese chiedono che i risultati politici del protocollo sull’Irlanda del Nord nel contesto del Brexit siano affrontati con l’Ue (e il governo irlandese) e con il Regno Unito “congiuntamente dall’intero esecutivo dell’Irlanda del Nord a difesa del la protezione del bene comune in tutta l’Irlanda del Nord”. Per arrivare a ciò, servirà “una rinnovata generosità di spirito da parte dei leader di tutto lo spettro politico della nostra comunità”. Se sono stati fatti errori, “data la complessità delle nostre relazioni in patria e all’estero”, occorre adesso “imparare dai calcoli errati” e capire chi dovrà “pagare il prezzo dei nostri fallimenti”. Nella lettera si esprime anche il sostegno alla Police Service of Northern Ireland, che sta fronteggiando gli scontri, e che “ha una legittimità politica in questa comunità di cui godono poche altre istituzioni”. Per le Chiese occorre guardare ora con particolare attenzione ai “livelli persistenti di disuguaglianza socioeconomica nelle aree maggiormente colpite dalla violenza, oltre due decenni dopo la firma dell’Accordo del Venerdì Santo”, affrontando “le cause profonde della violenza” e lavorando “per garantire che tutte le comunità qui possano godere dei benefici della pace in futuro”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Chiesa