Papa ad Assisi: Farzana Razavi (Afghanistan), “sono qui in Italia per alzarmi in piedi con fermezza e procedere a passi in avanti”

“Mi chiamo Farzaneh e vengo dall’Afghanistan, sono nata e cresciuta in una terra che sicuramente conoscete molto bene”. È Farzana Razavi a portare, tra gli altri, la sua testimonianza nella basilica di Santa Maria degli Angeli, dove il Papa sta incontrando 550 poveri provenienti da tutta Europa. “Sono nata nella provincia poco sicura di Ghazni e cresciuta in una società patriarcale e misogina e che ha bloccato i miei sogni e le mie aspirazioni le quali hanno giocato, per me, un ruolo importante”, ha raccontato Farzana: “Ora sono qui in Italia per alzarmi in piedi con fermezza e procedere a passi in avanti. Ho lasciato la mia terra, ma la mia anima è lì, sono qua fisicamente, ma sono con le ragazze del dormitorio dell’università di Kabul che in questi giorni non possono andare all’università e scegliere da sole, comprare il pane, andare dal fornaio e divertirsi. Sono preoccupata per la mia famiglia e per il popolo afgano e non so come stiano passando la vita in questo periodo duro”. “La mia vita nel mio Paese era in pericolo per diversi motivi”, ha spiegato la donna: “Sono figlia di sciiti. Ringrazio la Chiesa italiana, per averci aiutato e salvato le nostre vite. Comunque io sono qui in Italia, un Paese bellissimo di cui conosco la civiltà e il calcio da tempo. Nonostante questo, l’Afghanistan è stato rovesciato dai talebani, ma io sono qui e ho iniziato una nuova vita e cercherò di essere una persona utile ed efficace per me, la mia famiglia e l’Italia. D’altra parte, la povertà e la fame tolgono la vita a milioni di persone. Mi auguro e auguro a tutti che il mondo adotti un approccio globale per risolvere questo problema e non lasci solo il popolo afgano. Ringrazio l’Arca del Mediterraneo e la Caritas di Foligno che ci aiutano e si prendono cura dei nostri problemi”.

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