Irlanda: Rapporto choc su istituti per ragazze madri. Mons. Neary (Tuam), “verità” su sepolture, solo così “si possono sanare le ferite”

“Ciò che questo Rapporto mette in luce in maniera inequivocabile è che quando la Chiesa non serve con compassione, fallisce. Per questo sono sinceramente dispiaciuto e in qualità di leader della Chiesa, mi scuso senza riserve”. Scende in campo l’attuale arcivescovo di Tuam, mons. Michael Neary, che in una nota diffusa oggi pomeriggio parla del Rapporto della Commissione “Mother and Baby Homes” e ma soprattutto si focalizza sulla tragica scoperta avvenuta proprio nella sua diocesi di un totale di 978 bambini morti in una casa di accoglienza. “La Tuam Children’s Home – spiega il vescovo – era di proprietà del Galway County Council e gestita dalle suore Bon Secours. Sebbene la diocesi non abbia mai avuto un ruolo amministrativo nella gestione della Casa, ne ebbe uno pastorale, in quanto i sacerdoti della parrocchia di Tuam servirono come cappellani. Lo scandalo scoppiò nel marzo 2017. Il vescovo ricorda: “Sono rimasto inorridito nell’apprendere la scoperta di molti resti umani nel sito di Tuam”. Resti, che alla luce di analisi, corrispondevano alle attività della casa. “Queste scoperte sottolineano l’enorme sofferenza e dolore vissuto dar i piccoli e dalle loro madri”, scrive il vescovo. Mons. Neary sottolinea “la disparità che continua ad esistere tra il registro dei decessi e l’assenza di documenti sui luoghi di sepoltura” che impedisce ogni tipo di riconciliazione e giustizia su questa triste storia. Il vescovo auspica pertanto che vengano compiuti tutti i passi necessari perché si arrivi alla “verità completa” sulle sepolture e poter così “sanare le ferite causate”. Il vescovo ringrazia per questo motivo il giudice Yvonne Murphy e il suo team per il lavoro “critico e dettagliato svolto”; Catherine Corless per “il suo lavoro investigativo che ha offerto dignità, giustizia e verità ai defunti e alle loro famiglie” e tutti coloro che “hanno collaborato con la Commissione”. Si tratta di un lavoro che “impedirà che tali atrocità si ripetano”.

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