Giovani: Unicef, concluso il progetto “Neet Equity” con l’evento on line “Non siamo in fuorigioco”. Quattro i progetti vincitori

Con l’evento online “Non siamo in fuorigioco!” si conclude il progetto dell’Unicef Italia “Neet Equity”, selezionato dal Dipartimento per le politiche giovanili e il servizio civile universale nell’ambito dell’Avviso “Prevenzione e contrasto al disagio giovanile” e rivolto a ragazzi e ragazze tra i 16 e i 22 anni di Napoli, Taranto e Carbonia. I Neet sono  giovani che non studiano, non lavorano, né seguono percorsi di formazione. Secondo gli ultimi dati Istat in Italia i giovani Neet tra i 15 e i 29 anni sono circa 2 milioni; nel Mezzogiorno l’incidenza  è più che doppia (33%) rispetto al Nord (14,5%) e molto più alta di quella al Centro (18,1%). Quest’anno la pandemia ha contribuito a peggiorare la situazione. Il progetto “Neet Equity”, spiega Carmela Pace, presidente dell’Unicef Italia, “è nato con l’obiettivo di migliorare la capacità del territorio nel costruire politiche attive, partecipate, che includano tutti, attraverso diverse attività svolte nelle città di Napoli, Taranto e Carbonia e si è rivelato un importante strumento per realizzare qualcosa di concreto a favore di una delle fasce della popolazione che in questo momento ha maggiormente bisogno di aiuto e sostegno”. Durante il progetto è stata realizzata una ricerca, si sono svolti “laboratori urbani di partecipazione” online con i giovani. 32 ragazzi e ragazze di Napoli, Taranto e Carbonia, di età dai 17 ai 22 anni, hanno presentato 9 progetti, “idee per la ripartenza”, che, attraverso diverse attività – dalla moda, alla lettura, allo studio, alla riqualificazione urbana -, hanno l’obiettivo di rendere i giovani protagonisti di opportunità di crescita e lavorative, per uscire fuori dalla condizione di Neet e costruire un futuro migliore per se stessi e la società in cui vivono. Oggi è stato lanciato anche il video conclusivo, con protagonisti i 4 progetti vincitori: a Napoli, nel quartiere Scampia, un centro dove i giovani si possano incontrare; a Taranto “Teatro Abbàsch” per creare una compagnia teatrale giovani e “l’Accademia pubblica della moda” recuperando un edificio scolastico abbandonato nel quartiere Paolo VI; a Carbonia un progetto per un gruppo on line che documenti, attraverso foto e video, la presenza di spazi inutilizzati con suggerimenti per la possibilità di riutilizzo e rigenerazione urbana.

 

 

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