Coronavirus Covid-19: Colombia, lockdown in molte zone del Paese. Vescovi accettano e chiedono il rispetto delle indicazioni, molte chiese restano chiuse

(Foto: ANSA/SIR)

La Conferenza episcopale colombiana (Cec), attraverso padre Jorge Enrique Bustamante Mora, direttore dei dipartimenti per la Dottrina e la Promozione dell’unità e del dialogo, ha comunicato sabato che la Chiesa colombiana invita i fedeli “all’adempimento delle norme stabilite dai responsabili locali ed esorta i credenti a innalzare a Dio continue e ferventi preghiere, affinché con la sua misericordia si possa superare velocemente questo momento difficile che stiamo vivendo”.
Una presa di posizione motivata dalla gravità della situazione pandemica, dato che è in piano sviluppo la seconda ondata, e a seguito delle linee guida stabilite nella circolare congiunta dei ministeri della Salute e dell’Interno, la quale stabilisce regole di chiusura e restrizione della mobilità e della circolazione nei Comuni ad alta occupazione di unità di terapia intensiva.
Il sacerdote ha precisato che “spetta a ciascun vescovo, nella sua rispettiva giurisdizione, secondo i provvedimenti adottati dalle autorità locali, determinare le procedure da seguire e fornire l’accompagnamento spirituale all’intera comunità”.
Nella capitale Bogotá, l’arcivescovo Luis José Rueda Aparicio, in una dichiarazione indirizzata ai sacerdoti dell’arcidiocesi, ha dato istruzione di chiudere le porte delle chiese a fronte del crescente numero di contagi, nel rispetto delle disposizioni emanate dal Governo nazionale e dal Comune. Mons. Rueda ha chiesto ai sacerdoti di tenere chiusi le chiese, durante il periodo di “restrizione totale della mobilità”, cioè da giovedì 7 gennaio a mezzanotte, fino a martedì 12 gennaio alle 4 del mattino. Dopo questa data, le chiese potranno riaprire solo in zone che non si trovano in stretta quarantena. Nel caso dei funerali, invece, si ricorda che possono continuare a essere svolti con gli opportuni protocolli di biosicurezza già stabiliti dall’arcidiocesi.
Sotto pressione è anche la seconda città del Paese, Medellín, dove il sindaco Daniel Quintero Calle ha reso disponibili ulteriori 68 posti di terapia intensiva.

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