Paesi Bassi: la scomparsa del card. Simonis, arcivescovo emerito di Utrecht. Il successore Eijk, “grande cuore pastorale”

“Il 2 settembre è morto il card. Adrianus Johannes Simonis, arcivescovo emerito di Utrecht”. L’annuncio è stato dato ufficialmente dalla Conferenza episcopale dei Paesi Bassi. Nato il 26 novembre 1931 a Lisse, era diventato sacerdote nel 1957. Il 30 dicembre 1970 Papa Paolo VI lo aveva creato vescovo di Rotterdam ed era stato consacrato il 20 marzo 1971. Il 3 dicembre 1983 mons. Simonis era passato alla guida dell’arcidiocesi di Utrecht dove è rimasto fino al 26 gennaio 2008. Il 25 maggio 1985 era stato creato cardinale da Papa Giovanni Paolo II. Dopo il pensionamento il card. Simonis ha vissuto per qualche tempo a Nieuwkuijk nel Brabante, nella Mariapoli del Movimento dei Focolari. Gli ultimi anni invece li ha trascorsi in una casa di cura a Voorhout. “Il card. Simonis era profondamente preoccupato per il futuro della Chiesa nei Paesi Bassi, preoccupazione che esprimeva regolarmente in conversazioni e interviste”, dice ancora la nota dei vescovi. Era una natura contemplativa, che trapelava nei sui libri, in particolare nel volume del 1997, “Il respiro della vita – pensieri sulla preghiera del Signore” o dieci anni dopo, per il 50° del sacerdozio, “Un cuore per pensare”.
Il card. Willem Eijk, successore del card. Simonis come arcivescovo di Utrecht, ha appreso con tristezza la notizia della morte del suo predecessore. Secondo il card. Eijk, la Chiesa ha perso una persona “con un grande cuore pastorale”. Il card. Simonis ha iniziato come arcivescovo in un momento difficile, in cui la polarizzazione nei Paesi Bassi era molto forte, ha ricordato il card. Eijk, ma “questo non gli ha impedito di dare forma al suo motto, ‘che conoscano te’, in molti modi negli ultimi decenni”, ha detto il card. Eijk. Il card. Simonis è stato anche a lungo presidente della Conferenza episcopale. Mons. Van den Hende, attuale presidente della Conferenza episcopale, ha aggiunto: “La sua missione preminente” è stata “portare le persone a Cristo come vescovo” al punto da “soffrire del fatto che, nonostante il suo impegno e la sua persistente preghiera come vescovo, molte persone oggi non sono più entrate in contatto con la fede e con la persona di Gesù Cristo”.

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