Bolivia: Pastorale sociale Caritas per Giornata nazionale migrante e rifugiato, “apriamo i nostri cuori”

Con l’obiettivo di “sensibilizzare la società e lo Stato all’accoglienza dignitosa dei migranti e dei rifugiati che arrivano nel nostro Paese”, la Pastorale sociale Caritas della Bolivia ha diffuso ieri un messaggio, in occasione della Giornata nazionale del migrante e del rifugiato, istituita dalla Conferenza episcopale boliviana nel 2004, che viene celebrata ogni anno il 2 settembre.
Secondo i dati dell’Organizzazione degli Stati americani (Osa), all’inizio di quest’anno nel Paese si trovavano circa 10.000 migranti venezuelani. “Tra loro – fa notare il messaggio – ci sono famiglie con bambini e adolescenti, il cui numero non è stato disaggregato dalle statistiche. Sono però volti viventi che sono entrati a far parte del panorama quotidiano di diverse città boliviane, ingrossando le fila delle persone che vivono da mendicanti”.
Molte di queste famiglie “non sono in grado di soddisfare i loro bisogni primari, senza accesso ad alloggio, cibo, salute e i bambini all’istruzione. Sempre più soggetti a xenofobia nei Paesi ospitanti, dove sono passati prima di arrivare nel nostro e anche nel nostro”. L’arrivo della pandemia ha ulteriormente peggiorato la situazione.
La Pastorale sociale Caritas, con il sostegno finanziario dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr), ha raggiunto rifugiati a La Paz, El Alto, Potosí, Santa Cruz e Tarija, garantendo alloggi sicuri per trascorrere le notti di quarantena. Allo stesso modo, con il sostegno finanziario di Caritas Spagna e Caritas Inghilterra, migranti stranieri e nazionali sono stati raggiunti nelle città di Tarija, Beni, La Paz, El Alto, Potosí e Sucre con cestini di cibo, medicinali e forniture di biosicurezza per contrastare la pandemia.
“In questa Giornata nazionale del migrante e del rifugiato – si legge nel messaggio -, chiediamo alla società e allo Stato di aprire i cuori a coloro che hanno perso la loro casa o hanno lasciato il loro Paese in cerca di una vita migliore. La solidarietà verso i bambini e gli adolescenti migranti, che sono i più colpiti dalla migrazione, porta un messaggio di speranza a coloro che sono anche nostri fratelli e sorelle”.

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