Coronavirus Covid-19: Amref, tre esperti chiedono di coinvolgere gli africani nella sperimentazione di nuove terapie e vaccini

Coinvolgere gli africani nella sperimentazione di nuove terapie e vaccini anti-Covid-19 e iniziare a lavorare su una preparazione adeguata che garantisca a tutto il continente un accesso tempestivo ed equo al vaccino, una volta ottenuta l’approvazione. È la richiesta di tre esperti africani che collaborano con Amref health Africa: il prof. Joachim Osur, professore associato e preside presso l’Università internazionale di Amref health Africa; Lolem B. Ngong, professionista della sanità pubblica globale, con oltre 15 anni di leadership nella diplomazia sanitaria globale e il dottor George Kimathi, esperto in sviluppo della salute con oltre 20 anni di esperienza. Secondo le stime, l’immunità di gregge per Covid-19 sarà raggiunta quando più del 60% della popolazione sarà infettata. Ciò equivale a circa 780 milioni di africani. Al 23 agosto 2020, circa cinque mesi dalla segnalazione del primo caso nel continente, l’Africa ha 1,18 milioni di casi, 27.610 morti e 900.584 guarigioni. “Essendo quindi il continente molto lontano dall’immunità del gregge, è irragionevole pensare di ottenerla in modo naturale – spiegano gli esperti –. Tuttavia, è possibile simulare l’immunità della popolazione attraverso la vaccinazione e quindi accelerare l’ottenimento dell’immunità di gregge. La necessità di un vaccino efficace e sicuro è quindi urgente. Questo è il motivo per cui il vaccino Covid-19 rimane la nostra unica speranza per controllare la pandemia”. Inoltre, precisano, “i vaccini devono essere testati in contesti diversi e su persone con un diverso corredo genetico. Pertanto, gli africani non possono permettersi di non partecipare ai trial per la sperimentazione di nuove terapie e vaccini anti-Covid”. Purtroppo, proseguono, “l’Africa svolge – in gran parte – un ruolo di spettatore, quando si tratta degli studi sui vaccini Covid-19. La gara in corso per il vaccino ha sollevato la preoccupazione che le popolazioni più a rischio, nei Paesi a basso e medio reddito, saranno private di questo prodotto salvavita”. Amref chiede ai governi africani di “continuare a lavorare all’unisono e a posizionare strategicamente il continente per garantire un accesso tempestivo ed equo al vaccino una volta ottenuta l’approvazione”.

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