Diocesi: mons. De Luca (Termoli-Larino), “passare dalla logica del successo alla prassi della cura dell’altro”

Un invito a “cogliere e ad accogliere nella nostra vita personale, di famiglia e comunità cristiana e civile” un tempo “per pensare, riflettere, per entrare profondamente nel mistero nostra vita quotidiana come un’occasione per riscoprire il valore delle relazioni”. A rivolgerlo è stato mons. Gianfranco De Luca, vescovo di Termoli, in occasione dei festeggiamenti in onore di san Basso, patrono della città e di tutta la diocesi. “Passare dalla logica individualistica, della produttività, del successo e dell’affermazione di sé” alla “prassi della cura dell’altro, del prendersi cura gli uni degli altri” ragionando “non più con l’io ma con il noi” e puntando sul “senso delle relazioni che superano il desiderio di autoaffermazione”. Questo l’invito ai fedeli nella messa di oggi. Un tempo da non sprecare, dunque, in cui san Basso “ci aiuta a non restare soli” nella “certezza della compagnia e della presenza che Gesù assicura a ciascuno di noi” e di un’azione di discernimento in cui ciascuno può riscoprire il senso della propria esistenza”.
Al termine della celebrazione eucaristica – informa la diocesi – la statua del santo non è stata portata in processione al porto, come da programma rivisitato in funzione della normativa anti Covid, ma è rimasta in cattedrale per la venerazione dei fedeli. Il vescovo De Luca e il sindaco di Termoli, Francesco Roberti, sono saliti a bordo del motopeschereccio sorteggiato, il “Romeo e Rosalia Papponetti” per un momento di commemorazione al largo dedicato quest’anno non solo ai caduti del mare ma anche a tutte le vittime della pandemia. Gli altri equipaggi, così come da intesa con la Capitaneria e gli enti preposti, sono usciti in mare solo con gli equipaggi e con i familiari più stretti.

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