Coronavirus Covid-19: arcivescovo di Canterbury lancia “Together in Unity”, raccolta fondi per le aree del mondo più colpite

L’arcivescovo di Canterbury ha lanciato un appello per sostenere le comunità più povere della Comunione anglicana che soffrono maggiormente per l’impatto del Coronavirus Covid-19. In un video pubblicato sul suo sito web e su quello della Conferenza di Lambeth, l’arcivescovo Welby afferma: “La pandemia di Coronavirus ha avuto un effetto senza precedenti e devastante sulle comunità di tutto il mondo. In molti luoghi però si è sono poco attrezzati per implementare anche le misure igieniche e igieniche più elementari. Gli ospedali e le cliniche sono privi di forniture di emergenza e le misure di lockdown hanno gettato le persone nella povertà più assoluta con salari a zero”. Per questo motivo, Welby lancia l’appello “Together in Unity”: si tratta di una raccolta di fondi per aiutare Chiese più vulnerabili della Comunione anglicana.

I fondi raccolti saranno distribuiti attraverso il Fondo della Comunione anglicana, che sta già sostenendo, con uno stanziamento di oltre 180mila sterline progetti – aiuti alimentari, strutture per il lavaggio delle mani e mascherine – in risposta all’emergenza Coronavirus in 21 province della Comunione, già colpite da conflitti, calamità naturali e carestie. Nel videomessaggio, prende la parola anche l’arcivescovo della Chiesa episcopale del Sud Sudan, il rev. Justin Badi Arama. L’arcivescovo ricorda che, prima della pandemia, la sua Chiesa aveva già “affrontato molte sfide a causa della continua violenza politica. La pandemia ha intensificato le sfide che affrontiamo. Il Fondo della Comunione anglicana ha sostenuto la nostra azione”, in occasione dell’emergenza di Covid-19, “aiutando il nostro clero a fornire cibo ai più vulnerabili, nonché attrezzature per il lavaggio delle mani e maschere per il viso prodotte localmente”. Nel video parla anche l’arcivescovo di Hong Kong, il rev. Paul Kwong, che è il fiduciario del Fondo: “Vorrei che i nostri fratelli e sorelle che sono ancora molto colpiti da Covid-19 sappiano che noi li vediamo e siamo lì con loro”. In un video messaggio separato dall’appello, l’arcivescovo Welby afferma: “La pandemia di Coronavirus ha ferito famiglie, comunità e nazioni in tutto il mondo in molti modi. Nella nostra Comunione, non c’è una provincia, diocesi o parrocchia che non sia toccata dalla pandemia”. E conclude: “In questo momento di crisi globale, dobbiamo occuparci dei membri più deboli e più vulnerabili della famiglia. Il dolore e la sofferenza di mia sorella e mio fratello devono diventare il mio dolore e la mia sofferenza”.

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