Coronavirus Covid-19: mons. Melillo (Ariano Irpino), “la ‘tempesta’ in questi mesi ha ‘smascherato’ la nostra vulnerabilità”

“La ‘tempesta’ in questi mesi ha ‘smascherato’ la nostra vulnerabilità, ci ha lasciati ‘scoperti’, privi di sicurezze”. Lo scrive mons. Sergio Melillo, vescovo di Ariano Irpino-Lacedonia, in un messaggio ai fedeli della diocesi. Il presule ribadisce che “è mutato il senso delle relazioni, della socialità, con la crescita di sofferenze e di povertà, con una crisi del lavoro che ha prodotto tanti disoccupati in una civilissima comunità operosa e responsabile, in un territorio interno già duramente provato”.
Da mons. Melillo l’invito a “risvegliare e attivare la solidarietà, la speranza per dare solidità, sostegno e significato a quel che accade in circostanze in cui tutto par naufragare”. “È una chiamata alla comune responsabilità. Le istituzioni politiche e sociali sono tenute ad adoperarsi perché la città di Ariano possa beneficare di risorse indispensabili per la ‘ripresa’ come previsto dai provvedimenti governativi per la cosiddetta ‘zona rossa’”.
Il presule è consapevole che “non è tempo per rimanere nel chiuso di ‘trincee’ e continuare a ‘cannoneggiarci’ reciprocamente”. “La dignità della nostra gente esige riscatto”. E il vescovo indica come “sfida urgente da affrontare” quella educativa, riferendosi alle suore di San Francesco Saverio che, con la loro “qualificata” scuola paritaria, sono “un patrimonio e un valore aggiunto del sistema pedagogico per Ariano Irpino e per la diocesi”. “Sostenere e incoraggiare le religiose è un dovere di tutti!”, esclama. Poi, il ricordo delle vittime in diocesi del Covid-19, in particolare di don Antonio Di Stasio e suor Emilia Scaperrotta.  “Sappiamo che camminare insieme è di aiuto reciproco: da soli, nel chiuso di fazioni, non si va nessuna parte!”. “La nostra deve essere una fraternità che riscopra il giusto dialogo – auspica il presule – che favorisca ed agevoli un itinerario che rompa l’isolamento, per lo sviluppo del nostro territorio, con un’attenzione prioritaria agli ultimi e al futuro delle nuove generazioni”.

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