Coronavirus Covid-19: Custodia di Terra Santa, continua l’attività pastorale dei frati. Da ieri in Israele possibile celebrare messa per piccoli gruppi

“La parola di Dio continua ad essere seminata e noi non ci arrendiamo”. Così padre Marwan Di’des, parroco della chiesa latina di Nazaret, parla di questo tempo difficile in cui le chiese di Terra Santa hanno dovuto restare chiuse ai fedeli. Nonostante ciò, riferisce il sito della Custodia di Terra Santa, l’impegno dei parroci nella pastorale, li ha portati a trovare nuovi modi per stare accanto ai parrocchiani, nonostante le distanze fisiche. La vita parrocchiale va avanti anche a distanza e non si ferma neppure l’attività di sostegno materiale alle persone con difficoltà economiche con tanti donatori che hanno permesso, spiega il parroco, “la distribuzione di oltre 100 pacchi di cibo e piccole somme di sostegno a famiglie con bisogni particolari”. Intanto da ieri, 10 maggio, secondo le disposizioni del governo israeliano, è possibile celebrare una messa all’aperto per un massimo di 19 partecipanti e anche la parrocchia di Nazaret si è adeguata. “È attivo un numero telefonico speciale per prendere le prenotazioni e poter così assistere alla messa in uno spazio del nostro cortile”, continua padre Marwan che “dal lunedì alla domenica” con gli altri due sacerdoti della parrocchia celebra 24 messe tra mattina, pomeriggio e sera. “Raccogliamo anche le intenzioni dalla gente a livello locale e internazionale. Da parroco – dichiara – non vedo l’ora che questa situazione finisca e mi rendo conto che prima non sapevamo quanta grazia c’era nella nostra vita per avere la possibilità di incontrarci, vederci, abbracciarci. Ora sentiamo quanto era preziosa”. La modalità di celebrazione della messa all’aperto con prenotazione è la stessa adottata dalla chiesa di Sant’Antonio a Giaffa, che ha ottenuto di recente la possibilità di avere circa cento fedeli contemporaneamente, distribuendoli nel cortile in piccoli gruppetti, nel rispetto delle disposizioni. Nella chiesa del Primo Miracolo, a Cana di Galilea, l’attività della parrocchia continua a distanza. La chiesa è un punto di riferimento per gli oltre tremila cristiani locali, di cui 700 cattolici e gli altri greco-ortodossi e melchiti. Anche a Cana la parrocchia ha consegnato circa cinquanta pacchi alle famiglie più bisognose. La comunità ecclesiale di Ramle sta dando sostegno e solidarietà a duecento famiglie della città. Maggio, Mese Mariano, vede la parrocchia di Gerico fare visita alle famiglie, con l’icona della Vergine Maria e la recita del Rosario.

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