Coronavirus Covid-19: Salesiani Costa d’Avorio, le “ragazze di strada” le più vulnerabili, necessitano di aiuti e solidarietà

Tra i Paesi africani più esposti alla pandemia di Covid-19, uno di questi è la Costa d’Avorio con 1.700 casi confermati, 794 guarigioni e 21 decessi. Sebbene, riferisce l’agenzia salesiana Ans, al momento, i casi di infezione e di morte siano abbastanza contenuti, le prospettive non sono affatto buone e gli esperti ritengono che il virus possa diffondersi rapidamente nei prossimi mesi. La situazione di allarme e di estrema povertà è stata aggravata dal rigido confinamento di molti settori del Paese, che ha fatto sprofondare la popolazione più vulnerabile in una situazione drammatica, non avendo le risorse basilari per sopravvivere. A risentirne sono anche i progetti dei salesiani della Costa d’Avorio fortemente colpiti dall’interruzione delle rette in molti dei loro centri educativi, rivolti soprattutto ai ceti sociali più poveri. Il centro per le ragazze di strada di Abiyán, noto come “foyer del Villaggio Marie Dominique”, che accoglie una trentina di minori, ha urgente bisogno di cibo, di materiale igienico per prevenire infezioni e di assistenza medica. In Africa, epidemie di morbillo e crisi umanitarie convivono con le tre principali endemie (malaria, Aids e tubercolosi), con le malattie tropicali e con una piaga di locuste che minaccia la sicurezza alimentare nel Corno d’Africa. Con uno dei sistemi sanitari più fragili del mondo, l’Africa sopporta un quarto del carico globale di malattie e ha solo il 3% degli operatori sanitari. In termini di investimenti tangibili, la maggior parte del budget sanitario nei Paesi africani è destinato ai prodotti medici, la spesa per il personale è del 14% e per le infrastrutture del 7%. Questi dati sono lontani da quelli delle regioni con sistemi sanitari più efficienti, dove gli investimenti sono più elevati sia nella forza lavoro (40%) sia nelle infrastrutture (33%).

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