Festa della mamma: mons. Muser (Bolzano), “non rituale ma dichiarazione dell’impegno delle donne”

La Festa della mamma “non è un rituale inevitabile che si ripete ogni anno, è una dichiarazione di ciò che le donne e le mamme significano e fanno ogni giorno per noi. Non solo le donne che sono diventate madri, ma tutte le donne senza le quali le nostre famiglie e case, la nostra convivenza, la nostra società e la nostra Chiesa non potrebbero esistere”. Così il vescovo di Bolzano-Bressanone, mons. Ivo Muser, nell’omelia della messa celebrata ieri, nella giornata dedicata alla mamma, nel duomo. “Diventare madre riguarda la vita della donna in un modo straordinario. È una vocazione che racchiude molto più di un semplice prendersi cura”, ha aggiunto il presule, parlando di “legame profondissimo e di impegno duraturo fatto per amore”. “Nessuno è più vicino della mamma al mistero, al divenire e allo sviluppo della vita”.
Mons. Muser ha poi ricordato che “padri e uomini sono importanti per il loro ruolo nella società e giustamente oggi si ricordano spesso le conseguenze negative quando essi mancano o quando non possono o non vogliono assumersi la loro responsabilità”. “Ma le madri e le donne sono ancora più importanti e ci influenzano profondamente”. Qui il vescovo ha citato il teologo Hans Urs von Balthasar, che sul rapporto fra Pietro e Maria e quindi anche sul rapporto fra uomo e donna nella Chiesa ha detto: “Maria possiede qualcos’altro e qualcosa di più”.
Al termine della celebrazione, il presule ha acceso una candela nella Cappella delle grazie all’interno del duomo in onore di Maria, la madre per eccellenza, e in segno di gratitudine “per tutte le nostre mamme, che ci stanno ancora accompagnando o che vegliano su di noi dall’altra parte della vita”. “Questa candela accesa – ha concluso – possa accompagnare anche tutte le vittime del coronavirus e i loro familiari che le piangono”.

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