Coronavirus Covid-19: Bova (Forum sociosanitario), “da questa esperienza si impari che ciascuno di noi è legato agli altri in modo indissolubile”

“Continuare a lavorare con competenza, con forza e con amore, dico con amore, per curare gli ammalati seri di Covid-19 e tutti gli altri, servendosi innanzitutto del territorio, in tutti i casi in cui è possibile, anche e specialmente per la ricerca dei contagiati”. È la prima priorità individuata da Aldo Bova, presidente del Forum sociosanitario, per questa emergenza legata al Covid-19. “Avere attenzione, in questa condizione di emergenza generale sanitaria e sociopolitica per i disabili, gli ammalati psichiatrici, i soggetti soli, coloro che hanno necessità assoluta di riabilitazione (vedi autismo), di accompagnamento, di conforto e che, abbandonati, peggiorano e creano ulteriori problemi”, il secondo aspetto evidenziato da Bova.
Il presidente del Forum suggerisce poi di “essere molto vicini ai medici ed agli infermieri in una condizione di stress forte, generatrice di affaticamenti patologici e, poi, di crolli pericolosi per la loro persona e per i pazienti”; di “insistere con forza ed intensità per la ricerca del vaccino e la sperimentazione di farmaci idonei per la malattia in atto”; di “bloccare il disagio socio-economico e le conseguenti lotte e deviazioni sociali, con misure concrete e consistenti rapide dello Stato, innanzitutto, ma anche del mondo del volontariato”.
Ancora, Bova invita a “dare il nostro contributo di formazione culturale, di opinione pubblica e di azioni possibili concrete, affinché si crei un’Europa vera che affronti come unione vera di popoli le questioni che la storia ci genera e ci presenta”. Ed evidenzia la necessità di uno “studio scientifico preciso per programmare la ripresa immediata delle attività produttive, appena si creeranno le condizioni di sicurezza, ad evitare una depressione forte economica, che genererebbe tanti problemi socio-economici e, conseguentemente, di salute”. Infine, occorre “il nostro contributo, affinché si comprenda e si assuma nel proprio cuore l’acquisizione culturale del fatto che ciascuno di noi è parte integrante ed integrata di una comunità umana mondiale, in cui ciascuno di noi è legato agli altri in modo indissolubile e affinché si dia spazio e sfogo alla esigenza che ciascuna persona ha di infinito, alla esigenza che ciascuna persona ha di collegarsi all’infinito Padre buono creatore del mondo, di tutto ciò che esiste e della storia”.

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