Coronavirus Covid-19: Decaro (Anci) scrive a Conte e Gualtieri. Proposte quattro misure per evitare il collasso dei Comuni

“La tenuta funzionale e organizzativa dei Comuni, sul piano operativo e, soprattutto, sul piano finanziario, è messa a dura prova dall’emergenza coronavirus. Maggiori oneri, entrate ridotte avranno un impatto sui nostri bilanci, approvati e in corso di approvazione. Un quadro che, non vi nascondo, allarma me e i miei colleghi: il Paese rischia il collasso dell’unica istituzione di prossimità sul territorio nazionale”. Lo ha scritto il presidente dell’Anci e sindaco di Bari, Antonio Decaro, in una lettera indirizzata al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e al ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri.
“Le misure che il Governo ha adottato per contrastare il diffondersi del virus sono state sostenute dall’Anci e i Sindaci di ogni schieramento politico stanno contribuendo non solo a richiamare in modo responsabile le proprie comunità al rispetto delle prescrizioni dei comportamenti individuali e collettivi, ma anche continuano a fare l’impossibile per assicurare servizi in favore della cittadinanza, spiega Decaro, sottolineando che “purtroppo, il Decreto ‘Cura Italia’ non prevede quanto sarebbe necessario per le Amministrazioni locali in tale situazione. Infatti, anche i Comuni sono un ‘settore in crisi’ al pari dei settori economici più esposti alle conseguenze dell’emergenza. Vedono diminuire, già in queste settimane, il proprio ‘fatturato’ – basti pensare alla crisi drammatica del trasporto pubblico locale, le prospettive delle entrate si fanno più critiche di giorno in giorno, si lavora in condizioni difficilissime per aumentare le capacità di risposta ad una spesa emergenziale crescente”.
Decaro, quindi, a nome dei sindaci ribadisce che non si può aspettare l’evolversi della crisi e avanza delle proposte già inviate al governo prima che si approvasse il “Cura Italia”, senza successo. “I Comuni hanno bisogno di una robusta e immediata iniezione di liquidità”, sottolinea il presidente dell’Anci, chiedendo che lo Stato anticipi il pagamento di Fsc (fondo di solidarietà comunale) e altre spettanze pagandole subito e per intero. E poi quattro proposte normative con “carattere della indifferibilità e indispensabilità per la sopravvivenza del sistema”: destinare un miliardo per le spese di questo semestre, con l’istituzione di un tavolo tecnico per concordare su come dimensionare e sostenere gli equilibri; liberare ulteriori quote di avanzo (le “vincolate” e le “destinate”), estendendo tale possibilità agli enti in disavanzo; abbattere al 60% il Fondo crediti dubbia esigibilità obbligatoriamente accantonato; estendere la sospensione delle rate dei mutui alla Cassa depositi e prestiti.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Territori