Commissione Ue: multa a Google per 2,95 miliardi di euro. “Pratiche abusive nel settore delle tecnologie pubblicitarie online”

(Photo European Commission)

La Commissione europea ha inflitto oggi a Google una multa di 2,95 miliardi di euro “per aver violato le norme antitrust dell’Ue, distorcendo la concorrenza nel settore delle tecnologie pubblicitarie (adtech)”. Lo conferma una nota dell’Esecutivo diffusa a Bruxelles. “Ciò è avvenuto favorendo i propri servizi di tecnologia pubblicitaria a scapito dei fornitori concorrenti, degli inserzionisti e degli editori online”. La Commissione ha ordinato a Google di porre fine a queste pratiche di auto-preferenza e di attuare misure per porre fine ai suoi conflitti di interesse intrinseci lungo la catena di fornitura dell’adtech. Google ha ora 60 giorni di tempo per informare la Commissione sulle sue intenzioni. “L’infrazione riguarda Google, una multinazionale tecnologica statunitense che – precisa la Commissione – ha nella pubblicità la principale fonte di reddito”. In particolare, Google “vende pubblicità sui propri siti web e applicazioni; e funge da intermediario tra gli inserzionisti che desiderano pubblicare i propri annunci online e gli editori (ovvero siti web e app di terze parti) che possono fornire tale spazio. Inserzionisti ed editori si affidano agli strumenti digitali del settore adtech per il posizionamento di annunci in tempo reale non collegati a una query di ricerca, come i banner pubblicitari sui siti web dei giornali (annunci display)”.
L’indagine della Commissione ha rilevato che Google “detiene una posizione dominante nel mercato dei server pubblicitari per editori con il suo servizio Dfp e nel mercato degli strumenti di acquisto di annunci programmatici per il web aperto con i suoi servizi “Google Ads” e “Dv360”. Entrambi i mercati rientrano nell’intero Spazio economico europeo. In particolare, la Commissione ha rilevato che, almeno tra il 2014 e oggi, Google ha abusato di tali posizioni dominanti, violando l’articolo 102 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea”.
“La decisione odierna dimostra che Google ha abusato della sua posizione dominante nell’adtech, danneggiando editori, inserzionisti e consumatori”, riferisce la vicepresidente della Commissione, Teresa Ribera (nella foto). “Questo comportamento è illegale ai sensi delle norme antitrust dell’Ue. Google deve ora presentare una seria soluzione per risolvere i suoi conflitti di interesse e, se non lo farà, non esiteremo a imporre misure rigorose. I mercati digitali esistono per servire le persone e devono essere fondati sulla fiducia e sull’equità. E quando i mercati falliscono, le istituzioni pubbliche devono agire per impedire agli attori dominanti di abusare del loro potere. La vera libertà significa parità di condizioni, dove tutti competono ad armi pari e i cittadini hanno un autentico diritto di scelta”.

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