Papa Francesco: udienza, “la cattolicità serve la gente con cui vive”

La cattolicità è “un’universalità incarnata, inculturata, che coglie il bene lì dove vive e serve la gente con cui vive”. È la definizione usata dal Papa per descrivere la testimonianza di fede della Mongolia: “Ecco come vive la Chiesa: testimoniando l’amore di Gesù con mitezza, con la vita prima che con le parole, felice delle sue vere ricchezze: il servizio del Signore e dei fratelli. Così è nata quella giovane Chiesa: nel solco della carità, che è la testimonianza migliore della fede”. Il popolo mongolo “ha una storia toccante”, ha sottolineato Francesco durante l’udienza generale di oggi in piazza San Pietro: “È sorta, per grazia di Dio, dallo zelo apostolico – su cui stiamo riflettendo in questo tempo – di alcuni missionari che, appassionati del Vangelo, circa trent’anni fa sono andati in quel Paese che non conoscevano. Ne hanno imparato la lingua, che non è facile, e, pur venendo da nazioni diverse, hanno dato vita a una comunità unita e veramente cattolica. Questo infatti è il senso della parola cattolico, che significa universale. Ma non si tratta di un’universalità che omologa, bensì di un’universalità che s’incultura”.

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