Corno d’Africa: Unhcr, “siccità catastrofica impatta su vita di milioni di sfollati”. “Azione per il clima centrale per protezione popolazioni vulnerabili del continente”

L’Unhcr ribadisce l’impegno nell’azione per il clima come “elemento centrale della sua missione per affrontare i motivi che spingono le persone alla fuga e per fornire protezione alle popolazioni vulnerabili in Africa”.
L’assistente alto commissario per le operazioni Unhcr, Raouf Mazou, e il direttore generale e rappresentante speciale della Conferenza Onu sui cambiamenti climatici (Cop28), Majid Al Suwaidi, si sono recati nel campo rifugiati di Dadaab, in Kenya, prima del Vertice sul clima in Africa di questa settimana. “Dobbiamo agire ora per garantire che i più vulnerabili, che sopportano i costi maggiori, non siano lasciati soli nella loro lotta e che le loro voci siano ascoltate”, ha dichiarato Mazou. Il Kenya continua a essere uno tra i Paesi in Africa che ospita il maggior numero di rifugiati ed è fortemente colpito dalle crisi che coinvolgono la regione. Il Paese ospita più di 630mila rifugiati e ha assistito a un aumento dei movimenti oltre confine a causa dell’intensificarsi degli shock climatici che hanno contribuito all’insicurezza alimentare, alle tensioni e ai diversi conflitti nei Paesi vicini. “Il campo di rifugiati di Dadaab, uno dei più grandi insediamenti di rifugiati al mondo, è un esempio lampante delle sfide urgenti e interconnesse che dobbiamo affrontare”, ha dichiarato Al Suwaidi . Nel Corno d’Africa, mentre le piogge sono finalmente arrivate a maggio, gli effetti di una siccità catastrofica – la peggiore degli ultimi quarant’anni – continuano ad avere un impatto sulla vita di milioni di sfollati e delle comunità locali in Etiopia, Kenya e Somalia.
L’Unhcr si impegna inoltre a mobilitare ulteriori risorse, con promesse di finanziamento fino a 500 milioni di dollari per integrare l’azione per il clima nella sua programmazione in 24 Paesi africani nel 2024. In vista del Forum globale sui rifugiati e della Cop28 di dicembre, l’agenzia Onu collaborerà con i governi, gli organismi regionali, i partner e le comunità per un futuro in cui l’impatto sulla migrazione forzata a causa di eventi legati al clima sia gestito con soluzioni, protezione e resilienza.

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