Scuole paritarie: Usmi e Cism al governo, maggiori contributi perché “non diventi appannaggio di pochi o chiuda”

Nell’imminenza del dibattito circa l’approvazione della nuova legge di bilancio, le Conferenze Usmi e Cism denunciano, “ancora una volta, la mancata garanzia del diritto alla libertà di scelta educativa dei genitori” e, conseguentemente, chiedono al Governo che, “nella nuova legge di bilancio, siano previste misure dirette a un maggiore sostegno dei genitori”. “L’onestà intellettuale, che caratterizza la nostra opera, ci fa riconoscere che molti passi sono stati compiuti in positivo e che il tema della libertà educativa incontra, oggi, un appoggio trasversale da parte di tutte le forze politiche. Ora occorre passare dalle parole ai fatti”.
Attualmente la legge di bilancio prevede lo stanziamento di 110 milioni per la disabilità e 50 milioni da destinare alla scuola dell’infanzia paritaria. È innegabile che si tratti di stanziamenti importanti. Ma “occorre, nella maniera più assoluta, un’ulteriore azione di supporto alle famiglie per far sì che la scelta delle scuole pubbliche paritarie, che già vivono grandi difficoltà economiche, non diventi appannaggio di pochi o, come si sta profilando, l’intero comparto della scuola pubblica paritaria sostenuta dai nostri Istituti non getti la spugna, chiudendo definitivamente i battenti”.
Va ricordato che, senza questo ulteriore intervento della Legge di Bilancio (pienamente legittimo in quanto destinato a sostenere un servizio pubblico L.62/2000), “lo Stato italiano dovrà prevedere lo stanziamento di 5,6 miliardi di euro per assorbire nella scuola statale gli 800 mila studenti delle scuole paritarie che, nel frattempo, avranno chiuso”. “Chiediamo, dunque, lo stanziamento di 500 milioni; un investimento che guarda al futuro dei nostri giovani, alla loro formazione, dentro una scuola libera ed autonoma, sotto lo sguardo garante dello Stato”.

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