Papa Francesco: “il mondo non ha bisogno che le nuove tecnologie promuovano la follia della guerra”

“Il mondo non ha proprio bisogno che le nuove tecnologie contribuiscano all’iniquo sviluppo del mercato e del commercio delle armi, promuovendo la follia della guerra. Così facendo, non solo l’intelligenza, ma il cuore stesso dell’uomo, correrà il rischio di diventare sempre più artificiale”. Lo scrive il Papa, nel Messaggio per la Giornata mondiale della pace. “Le più avanzate applicazioni tecniche non vanno impiegate per agevolare la risoluzione violenta dei conflitti, ma per pavimentare le vie della pace”, il monito relativo “alle gravi questioni etiche legate al settore degli armamenti”: “La possibilità di condurre operazioni militari attraverso sistemi di controllo remoto ha portato a una minore percezione della devastazione da essi causata e della responsabilità del loro utilizzo, contribuendo a un approccio ancora più freddo e distaccato all’immensa tragedia della guerra”. “La ricerca sulle tecnologie emergenti nel settore dei cosiddetti ‘sistemi d’arma autonomi letali’, incluso l’utilizzo bellico dell’intelligenza artificiale, è un grave motivo di preoccupazione etica”, il grido d’allarme di Francesco, che osserva: “I sistemi d’arma autonomi non potranno mai essere soggetti moralmente responsabili: l’esclusiva capacità umana di giudizio morale e di decisione etica è più di un complesso insieme di algoritmi, e tale capacità non può essere ridotta alla programmazione di una macchina che, per quanto ‘intelligente’, rimane pur sempre una macchina”: di qui la necessità di “garantire una supervisione umana adeguata, significativa e coerente dei sistemi d’arma. “Non possiamo nemmeno ignorare la possibilità che armi sofisticate finiscano nelle mani sbagliate, facilitando, ad esempio, attacchi terroristici o interventi volti a destabilizzare istituzioni di governo legittime”, tuona Francesco. In un’ottica più positiva, “se l’intelligenza artificiale fosse utilizzata per promuovere lo sviluppo umano integrale, potrebbe introdurre importanti innovazioni nell’agricoltura, nell’istruzione e nella cultura, un miglioramento del livello di vita di intere nazioni e popoli, la crescita della fraternità umana e dell’amicizia sociale”.

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