Cultura: “Milano. Piazza Duomo prima del Duomo”. Il cuore di Milano raccontato in un libro

(Foto Università Cattolica)

Venerdì 15 dicembre nel campus di largo Gemelli dell’Università Cattolica sarà presentato (ore 15.30) il volume curato dagli archeologi dell’ateneo Silvia Lusuardi Siena, Filippo Airoldi ed Elena Spalla che ripercorrono in 900 pagine la storia archeologica del cuore della città. “Il Duomo con la sua piazza è un’icona conosciuta in tutto il mondo, ma i milanesi che da sempre frequentano, attraversano, osservano questa vasta area del centro della città si sono mai chiesti che aspetto avesse molti secoli fa?”, si legge in un comunicato. Il libro si intitola “Milano. Piazza Duomo prima del Duomo. La cattedrale di Santa Tecla perduta e ritrovata. Archeologia del complesso episcopale milanese”. “Prima che iniziasse la costruzione del Duomo nel 1387 – spiegano i promotori – per volontà del duca Gian Galeazzo Visconti, l’area ha conosciuto imponenti trasformazioni. Sono soprattutto gli scavi tra il 1870 e la fine del XX secolo (costruzione di condutture fognarie, di un rifugio antiaereo nel 1943 e delle stazioni delle linee 1 e 3 della Metropolitana milanese) a mostrare, sia pure per frammenti, l’evoluzione di questo spazio centrale della Milano antica e medievale”.

“La piazza fu occupata dalla fine del IV secolo d.C. da prestigiosi edifici di culto – oggi quasi dimenticati e in gran parte scomparsi – appartenenti al complesso episcopale: due cattedrali paleocristiane, la basilica di Santa Maria Maggiore e Santa Tecla (IV – V secolo) con i rispettivi battisteri e altri annessi. Della prima, rintracciabile sotto l’imponente mole del Duomo, si conoscono le caratteristiche planimetriche grazie agli scavi del 1939 per l’officina della Fabbrica del Duomo. La seconda a cinque navate, lunga circa 80 metri, occupava invece buona parte dell’attuale piazza e dopo incendi e ricostruzioni venne sacrificata nel 1465 per l’avanzamento del cantiere del Duomo. Ne restano porzioni visibili dal mezzanino della Metropolitana e dall’area archeologica sotto il sagrato del Duomo”.
L’evoluzione di Piazza Duomo “si ricostruisce non solo attraverso le trasformazioni delle strutture edilizie e degli elementi architettonici e decorativi messi in luce a più riprese, ma anche grazie alle migliaia di manufatti, ceramiche (piatti, pentole, lucerne, anfore), vetri, metalli e centinaia di monete venute in luce tra le rovine: reperti che testimoniano la frequentazione quotidiana degli spazi indagati e le attività che vi si svolgevano in passato”.

(Foto Università Cattolica)

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