Lite tra studentesse a Caserta: mons. Lagnese (vescovo), “dolore e rammarico. Siamo tutti colpevoli, ritorno alla violenza non può lasciarci indifferenti”

“Dolore e rammarico esprimo per quanto accaduto ieri sera all’Istituto Buonarroti. Auguro una pronta guarigione alla ragazza ferita e vicinanza ad entrambe le famiglie coinvolte nel triste episodio. La mia solidarietà alla dirigente, ai docenti e agli studenti del Buonarroti. Ho avuto modo di visitare lo scorso anno quella scuola e ho potuto apprezzare l’ottimo lavoro che si porta avanti e l’impegno e la passione dell’intera comunità scolastica”. Lo ha scritto mons. Pietro Lagnese, vescovo di Caserta e arcivescovo eletto di Capua, nel messaggio in cui commenta quanto successo ieri sera all’Istituto Buonarroti di Caserta.
“Quando più di due anni fa Gennaro Leone, un 18enne, morì accoltellato per un banale litigio a via Vico, nel pieno centro della città, dissi a me stesso e ripetei all’omelia nel giorno del funerale di Gennaro: siamo tutti colpevoli! Non solo chi ha estratto il coltello. È quanto sento di dover dire anche in questa occasione: siamo tutti colpevoli!”, ammonisce il presule, osservando che “c’è un ritorno ad atti di violenza che non può lasciarci indifferenti”. “La tragedia di Gennaro – rileva mons. Lagnese – non ha insegnato a tenersi lontani dalla tentazione di far male a un’altra persona. Non deve accadere mai più! Due anni fa la strada si trasformò in violenza. Oggi, ancora peggio, è una scuola a trasformarsi in palestra del terrore”. “Un dramma è stato scongiurato dal pronto intervento di un compagno di classe, ma oggi potremmo stare a piangere una nuova morte”, aggiunge il vescovo, mettendo in guardia: “La tentazione sarebbe di puntare il dito sul colpevole. La giustizia, certo, farà il suo corso e ci indicherà le responsabilità e ciò che è successo. Ma sarebbe ipocrisia pensare che il colpevole sia una sola persona. Non possiamo lavarci le mani come Pilato. Sarebbe troppo facile, troppo ipocrita”. “Dinanzi a questi avvenimenti è giusto domandarci se abbiamo fatto la nostra parte. I veri responsabili, forse, siamo noi adulti. Siamo colpevoli di non mettere sogni nei cuori dei nostri ragazzi, di non farli appassionare abbastanza alla vita. Non possiamo permettercelo. È necessario l’impegno di tutti”, l’esortazione di mons. Lagnese: “È necessario che tutti facciano il loro dovere, le istituzioni come la scuola, ma anche la nostra Chiesa, e così tutti noi adulti nei confronti dei giovani, perché si sentano sicuri e accompagnati nei propri sogni e nel confronto con le proprie paure”. “Non basta dire no alla violenza”, l’appello conclusivo: “Dobbiamo combattere ogni forma di violenza, a cominciare da quella verbale che tante volte la fa da padrona sui social e in tivù. Evitiamo che la violenza e la sopraffazione crescano tra i nostri ragazzi. Facciamo tutti la nostra parte! E facciamola insieme: teniamoci per mano, se vogliamo risorgere”.

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