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Balcani: sessione congiunta dei vescovi di Croazia e Bosnia-Erzegovina. Pastorale per i fedeli all’estero e aiuto Caritas per i bosniaci

Il 23 gennaio nella sede della Conferenza episcopale croata si è tenuta la 25ª sessione congiunta tra i vescovi croati e i vescovi della Bosnia-Erzegovina. L’incontro è stato presieduto dai rispettivi presidenti delle due Conferenze episcopali: mons. Drazen Kutlesa, arcivescovo di Spalato, e mons. Tomo Vuksic, arcivescovo di Vrhbosna (Sarajevo). Al centro dei lavori il rapporto con la diaspora croata nel mondo di cui si occupano ambedue le Conferenze. La comunità dei fedeli croati all’estero è organizzata in 183 città nel mondo dove lavorano 184 sacerdoti, di cui 55 diocesani e 129 religiosi. Secondo i vescovi, la cura pastorale per questi fedeli che hanno lasciato la patria è molto importante e aiuta a custodire la loro identità. I presuli hanno ascoltato un rapporto riguardo il Pontificio Istituto croato “San Girolamo” a Roma, dove attualmente vivono 22 sacerdoti croati. Un punto importante di speciale vicinanza tra le due Conferenze episcopali è l’azione della Caritas croata chiamata “Settimana di solidarietà e comunione con la Chiesa e il popolo di Bosnia-Erzegovina”, che si svolge dal 2007. Ai vescovi sono state presentate le attività del 2022, mentre nel 2023 la Settimana si svolgerà dal 5 al 12 marzo. Purtroppo, è stato costatato che negli ultimi anni gli aiuti materiali concreti sono diminuiti e tutti, specialmente i membri delle comunità diocesane di Croazia, sono incoraggiati a sostenere i bisognosi nella Bosnia-Erzegovina. Tra i temi all’ordine del giorno anche l’attività missionaria della Chiesa in Croazia, il martirologio croato e la messa per le vittime di Macelje. Prima della sessione, i vescovi hanno celebrato l’eucarestia nella cappella nella sede della Conferenza episcopale croata, presieduta da mons. Kutlesa, presidente dei vescovi croati.

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