Burkina Faso: Wasih Tariq (comunità Ahmadiyya d’Italia), “Paesi incapaci di condannare il sempre più crescente incitamento all’odio”

Lo scorso 11 gennaio, un gruppo di terroristi è entrato con la forza in una moschea della Comunità musulmana Ahmadiyya in Burkina Faso, uccidendo nove fedeli in un attacco a sangue freddo e immotivato. I musulmani ahmadi locali erano pacificamente riuniti per le preghiere serali nella loro moschea di Mehdi Abad, un villaggio a maggioranza ahmadi dove vivono circa 650 membri della comunità, vicino alla città di Dori. Durante l’appello alla preghiera, otto terroristi armati sono arrivati in moto, hanno invaso la moschea e hanno iniziato a minacciare i fedeli. Ben nove di questi, tutti uomini anziani, tra cui l’imam della moschea, Alhaj Boureima Bidiga, sono stati uccisi a sangue freddo dai terroristi per essersi rifiutati di rinunciare alla loro fede. “La nostra comunità, in tutto il mondo, è una famiglia – ha dichiarato un portavoce della Comunità musulmana Ahmadiyya – e siamo affranti per il brutale assassinio dei nostri fratelli e piangiamo con i loro cari. Preghiamo che Dio avvolga i martiri nella Sua misericordia. Al tempo stesso preghiamo per la sicurezza del Burkina Faso e affinché il governo compia il suo dovere di proteggere tutto il popolo burkinabé e che gli autori di questo crimine efferato e malvagio siano assicurati alla giustizia”. Quella ahmadi una delle comunità religiose più perseguitate al mondo. I musulmani ahmadi, infatti, sono oppressi a causa della loro fede da attori statali e non statali in molti Paesi a maggioranza musulmana. “Come comunità – ha detto l’imam della Comunità Ahmadiyya d’Italia, Ataul Wasih Tariq – abbiamo il cuore spezzato per questa terribile notizia. È il risultato dell’incapacità di alcuni Paesi di condannare il sempre più crescente incitamento all’odio contro la nostra pacifica comunità. I fanatici religiosi invitano apertamente a boicottare gli Ahmadi, a bruciare le loro case, a tagliargli la lingua e a non assumerli in posti di lavoro, senza temere alcuna conseguenza da parte del governo. ‎Tali ideologie sono tossiche e il pericoloso risultato di discorsi di odio è ora davanti ai nostri occhi. Dio benedica le anime dei nostri amati fratelli che hanno preferito il martirio alla vita, ma l’assassinio di persone innocenti che pregano pacificamente nelle loro moschee dimostra che molto lavoro deve ancora essere fatto per garantire la pace e la sicurezza nel mondo”. ‎

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