San Francesco di Sales: mons. Maffeis (Perugia), “stare attenti a non raccontare mai la verità senza carità”

“Cari amici, sembra dirci San Francesco di Sales, se volete realizzare una buona comunicazione imparate a ‘parlare con il cuore’. No, non si tratta di tacere la verità, quando risultasse scomoda a qualcuno, ma piuttosto di stare attenti a non raccontarla mai senza carità”. Lo ha affermato l’arcivescovo di Perugia-Città della Pieve, mons. Ivan Maffeis, nell’omelia pronunciata durante a messa che ha presieduto per la festa di san Francesco di Sales, patrono dei giornalisti. Richiamando il Messaggio di Papa Francesco per la Giornata mondiale delle comunicazioni sociali reso noto oggi, il presule ha osservato: “‘Parlare con cuore’ richiede, innanzitutto, di purificarlo, per andare oltre l’apparenza e il rumore: penso, a questo riguardo, oltre che al cammino interiore di ciascuno, anche al contributo dei percorsi di formazione”. “In un contesto culturale segnato da ‘polarizzazioni e contrapposizioni’, parlare con cuore – ha proseguito – richiede di saper ‘custodire la lingua dal male’, evitando una comunicazione aggressiva per non fomentare ‘un livore che esaspera, genera rabbia e porta allo scontro’, invece di ‘aiutare le persone a riflettere pacatamente, a decifrare, con spirito critico e sempre rispettoso, la realtà in cui vivono’”. “Parlare con il cuore, infine, rimanda a ‘una comunicazione le cui basi siano l’umiltà nell’ascoltare e la parresia nel parlare’”, ha aggiunto mons. Maffeis, rilevando che “anche la Chiesa ha ‘urgente bisogno’ di questo tipo di comunicazione; ha bisogno – abbiamo bisogno – di ‘mettere al centro la relazione con Dio e con il prossimo’ ed ‘accendere il fuoco della fede piuttosto che preservare le ceneri di un’identità autoreferenziale’”. Nel suo messaggio “il Papa ci esorta a lasciarci ispirare a nostra volta da questo ‘santo della tenerezza, ricercando e raccontando la verità con coraggio e libertà’”, ha continuato l’arcivescovo. “In questi primi mesi che sono tra voi – ha rivelato – posso dire di aver incontrato e, soprattutto, di essere testimone di una comunicazione portata avanti con questa qualità professionale, caratterizzata da disponibilità, sensibilità e cordialità. So che non è facile, in un cambiamento d’epoca come quello che stiamo attraversando. A maggior ragione, è giusto, doveroso e bello darvene atto con riconoscenza”.

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