Diocesi: Lungro, Burigana (Centro studi ecumenismo) “nell’ascolto, confronto e ricerca si trova il messaggio forte per l’oggi della Chiesa”

“La ricchezza della complessità del Vaticano II è diventata punto di riferimento in un tempo, il presente, in cui la Chiesa si è dovuta confrontare con la sinodalità, che non è un compito ma uno stile di comunione che trova le sue radici nella tradizione della Chiesa e che han trovato spazio nel Concilio”. Lo ha detto ieri Riccardo Burigana, presidente del Centro Studi per l’ecumenismo in Italia, relazionando all’incontro zoom “Concilio Vaticano II: Chiese in dialogo per l’unità. Spunti per una formazione continua”, organizzato dall’eparchia di Lungro. Burigana ha ricordato, in seno al Vaticano II, l’istituzione del Sinodo dei vescovi, attraverso il quale “il Concilio ha indicato lo spirito di comunione con il mondo e i con i cristiani”. Ciò, per il relatore, “oggi ci chiama a riandare al Concilio, e a recuperare quello stile indispensabile per affrontare questo tempo nel quale viene chiesto alla Chiesa di camminare tutti insieme”. Riflettendo sullo spirito del Vaticano II, nonché sulla sua ricezione a partire dall’esperienza dell’eparchia di Lungro, Burigana ha evidenziato come il Concilio sia “la testimonianza che la comunione nel dialogo, cioè nell’ascolto, confronto e ricerca si trova il messaggio forte per l’oggi della Chiesa”, in un “tempo di nuove e antiche sfide nelle quali i cristiani e i Cattolici in particolare devono indicare peecorsi da fare insieme, con una vera rivoluzione ecumenica che non significa tagliare le teste o introdurre la violenza, che è altra dal cristianesimo, ma prendere sul serio lo stile di accoglienza e gentilezza dell’altro, anche quando questi sembra lontano dalla volontà di dialogo”.

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