Diocesi: mons. Aloise (Rossano), “non chiudiamo gli occhi davanti a licenziamenti, lavori massacranti, storture. Accendiamo la luce della giustizia e del rispetto umano”

“Di fronte alle tenebre non bisogna solo gridare, bisogna accendere una luce, chiunque fra noi può accendere una luce…. Non basta gridare contro le tenebre, bisogna accendere una luce”. Rilancia le parole pronunciate da San Nilo mons. Maurizio Aloise, arcivescovo di Rossano-Cariati, nel messaggio diffuso in occasione della memoria liturgica del Santo. Parole che, sostiene, “oggi risuonano attuali, moderne, vere. Fungono da ispirazione e monito in questi tempi difficili”.
“Il mio pensiero – afferma – va al mondo della politica e delle istituzioni. Chiediamo, nella preghiera, per i nostri governanti ai quali è affidato il bene comune, la sapienza del cuore e la virtù della carità evangelica perché siano attenti alle esigenze dei più poveri, promuovano la cura del creato e siano autori di processi che possano favorire opportunità di lavoro perché ogni uomo ritrovi la dignità del vivere”. E poi lo sguardo sulla realtà locale: “Oggi, sono tanti, infatti, i problemi stringenti che coinvolgono il nostro territorio. Quello del lavoro: aziende costrette a licenziare, 40 famiglie della nostra città di Corigliano-Rossano che rischiano la loro serenità. Ma non solo. Questa sera il nostro pensiero non può non rivolgersi ai tanti lavoratori costretti a turni massacranti nei campi, senza un attimo di ristoro, rischiando di perdere finanche la loro vita sotto il sole cocente di questa estate”. “Come non pensare – prosegue l’arcivescovo – anche ai nostri giovani che per rimanere qui in Calabria sono costretti ad accettare contratti lavorativi inaccettabili, dove il salario non corrisponde alle ore lavorative che svolgono. Agiamo. Non chiudiamo gli occhi dinanzi a queste storture che uccidono il sogno di Dio per l’uomo! Accendiamo insieme la luce della giustizia e del rispetto umano!”. E infine: “È evidente la crepa che riguarda l’emergenza morale e dei valori. Rapiti ormai dal fascino del mondo virtuale e dalla ricerca ossessiva dei ‘followers’ che sempre di più coinvolge l’interesse degli adulti e non solo quello dei giovani, ci troviamo dinanzi ad una crisi di valori senza precedenti che ci lascia smarriti e attoniti”.

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