Reddito di cittadinanza: Manfredonia (Acli), “superare logica dei Centri per l’impiego con Case del lavoro dove Terzo settore possa portare suo contributo”

“Occorre dare ai Comuni maggiori strumenti e maggior peso nell’articolazione dei progetti e nell’ambito del Reddito di cittadinanza. I Comuni devono essere davvero la prima frontiera dello Stato nell’accoglienza, nella formulazione di politiche e nella risoluzione dei casi che si riscontrano sul territorio”. Lo ha affermato il presidente nazionale delle Acli, Emiliano Manfredonia, nel corso del suo intervento al panel “Riformare il Reddito di cittadinanza conferendo un ruolo di primo piano ai Comuni”, organizzato nell’ambito della prima giornata di lavori della Summer School Giorgio La Pira, organizzata dalle Acli e dalla Fondazione Achille Grandi.
“Il legislatore – la proposta di Manfredonia – potrebbe immaginare strumenti premiali per quei Comuni virtuosi che avranno avviato più Puc o avranno comunque contribuito alla presa in carico dei soggetti beneficiari: sono tutti dati misurabili empiricamente. Per far questo, però, occorre superare la logica dei meri Centri per l’impiego, che ancora una volta si sono dimostrati – non per loro colpa – inadeguati, dando vita a quella proposta che le Acli hanno avanzato da tempo, ovvero la costituzione di ‘Case del lavoro’ dove le singole realtà del Terzo settore potrebbero apportare un contributo unico nell’erogazione e nel coordinamento di questi servizi essenziali di formazione, orientamento e presa in carico delle persone, dando seguito anche alle indicazioni del Pnrr sul ruolo di co-protagonista insieme alla Pubblica amministrazione”.

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