Pnrr: Pallucchi (Forum Terzo settore), “grande opportunità per riprogrammare il futuro del Paese ma occorrono occasioni di reale partecipazione”

“Il Pnrr è la grande opportunità, vista l’entità delle risorse, di riprogrammare il futuro del nostro Paese e superare quei gap che ci fanno guardare al futuro con preoccupazione. A cominciare dalle disuguaglianze e dalle molte carenze strutturali. Come Forum Terzo settore crediamo che la co-programmazione e la co-progettazione potranno dare nuove opportunità di integrare risorse pubbliche e private. Mancano però reali occasioni di partecipazione: l’integrazione tra le azioni e i soggetti stenta a partire, pensiamo ad esempio alla modalità con cui vengono costruiti i bandi, che a volte non prevede la co-programmazione e co-progettazione”. Così Vanessa Pallucchi, portavoce del Forum nazionale Terzo settore, intervenuta oggi nella terza e ultima giornata della seconda edizione della Summer School di “Cantieri ViceVersa – Network finanziari per il Terzo settore”.
“Riscontriamo inoltre la tendenza ad attivare finanziamenti ‘a pioggia’ e poco mirati”, ha aggiunto Pallucchi, secondo cui “non ci possiamo però permettere di non cogliere l’occasione delle risorse del Pnrr per cambiare. Dobbiamo investire sulla giustizia ambientale e sociale per il futuro del nostro Paese”. “Stiamo facendo incontri con ministeri e altri soggetti istituzionali per accrescere la consapevolezza delle opportunità offerte dall’amministrazione condivisa”, ha aggiunto la portavoce del Fourm, sottolineando che “c’è a volte un problema di tempi stretti, che purtroppo non vanno d’accordo con la qualità. Nel Terzo settore proviamo sempre di più a lavorare in una dinamica di rete, come stiamo facendo per affrontare l’emergenza Ucraina. Dobbiamo costruire una piattaforma di corpi intermedi che possano facilitare il processo d’incontro tra i tanti bisogni delle comunità e le opportunità di cambiamento”.
Pallucchi ha anche espresso delle preoccupazioni: “Temiamo che il Pnrr produca molta struttura materiale e poco modello organizzativo di cambiamento. C’è ad esempio la sfida della tassonomia sociale, che è molto complessa e richiede un’abitudine a leggere i processi in corso e le relative ricadute”. “La riforma del Terzo settore – ha spiegato – potrebbe aiutare in questo senso per migliorare l’efficacia delle organizzazioni nel fornire risposte sui territori. Oggi – ha concluso la portavoce – discutiamo di Pnrr dopo la pandemia e durante una guerra: questo rende necessario un cambio di visuale, un approccio più lungimirante che stabilisca anche nuove e giuste priorità”.

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