Parlamento Ue: dibattiti su aborto e migranti aprono i lavori della plenaria a Strasburgo

(Strasburgo) Al termine del minuto di silenzio per le vittime della sparatoria a Copenaghen e della valanga sulla Marmolada, la questione dell’aborto negli Stati Uniti, con le sue possibili ripercussioni anche al di fuori degli Stati americani, e la strage di migranti di Ceuta e Melilla sono i due temi su cui si è concentrato il dibattito nella prima giornata di lavori della Plenaria del Parlamento europeo in corso a Strasburgo fino al 7 luglio.
La decisione della Corte Suprema Usa ha determinato un rinnovato e intenso confronto tra le diverse anime culturali e politiche rappresentate in aula. Se, da un lato, è stato rimarcato come la vita di un essere umano ancora non nato abbia pieno diritto di tutela e di dignità, dall’altro si è ribadito l’appello alla libertà di scelta delle donne, laddove i diritti sessuali e riproduttivi risultano minacciati. Sul tema è prevista una nuova votazione giovedì.
Su altro fronte, le violenze e le morti di migranti avvenute al confine tra Marocco e Spagna pochi giorni fa, hanno dato modo di ridiscutere ancora di accoglienza e di respingimenti, di muri e di interventi nei Paesi più poveri.
Da più parti si è sottolineato come vi sia una mancanza di solidarietà di fondo e di autentica cooperazione tra gli Stati dell’Ue: la gestione di chi bussa alle porte d’Europa non può essere lasciata solo ai Paesi con i confini più accessibili o con iniziative “in ordine sparso”, ma deve essere compresa come un problema di responsabilità condivisa.
Al netto delle diverse visioni partitiche, risulta condiviso che le crisi migratorie abbiano conseguenze umane devastanti. Per togliere potere ai trafficanti e disattivare il sistema che favorisce le mafie e lo sfruttamento, si è proposto in più interventi, è necessario mettere i migranti al centro delle politiche comunitarie e creare delle strade legali per gli ingressi.

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