Persone non autosufficienti: Misericordie Toscana e Fondazione Turati, coinvolgere il Terzo settore nella programmazione e progettazione

Ascoltare e interagire con gli enti del Terzo settore nella programmazione e progettazione degli interventi a proposito di non autosufficienza e dare finalmente gambe, anche in questo ambito, alla riforma del Terzo settore, per mettere in campo risposte concrete alle comunità toscane. È la richiesta agli enti pubblici della Toscana emersa dal convegno “Co-programmare il futuro degli Ets. Co-progettare gli Ets del futuro”, svoltosi stamani nell’auditorium Giovanni Spadolini di Palazzo del Pegaso, a Firenze, promosso dalla Federazione regionale delle Misericordie della Toscana in collaborazione con la Fondazione Filippo Turati Onlus, con il contributo del Consiglio regionale.
“La Toscana è stata una delle prime Regioni a recepire, con la legge regionale 65/2020, la normativa nazionale (decreto legislativo 117/2017, la cosiddetta ‘riforma del Terzo settore’) che prevede la possibilità di instaurare tra Ets e pubblica amministrazione un rapporto volto a una co-programmazione e co-progettazione”, hanno detto il presidente delle Misericordie della Toscana, Alberto Corsinovi, e il direttore generale della Fondazione Turati, Maurizio De Scalzi. “Quella legge – hanno aggiunto – però è rimasta, complice la ‘tempesta’ pandemica, sostanzialmente inattuata. Ora è il momento di riprenderla in mano e attuarla davvero”, perché – spiega una nota – “consentirebbe una programmazione basata sui bisogni della società grazie alla capacità degli Ets di incettarli (formulando conseguentemente proposte d’intervento) anche in quei territori dove invece i dati in proposito non sono disponibili o non sono aggiornati”.
“Gli enti del Terzo settore – hanno proseguito Corsinovi e De Scalzi – sono attori importanti nell’ambito sociosanitario e sanitario, con grande e riconosciuta capacità di presa in carico delle persone non autosufficienti. Per affrontare un futuro in cui, alla luce delle tendenze demografiche, ci sarà sempre più bisogno di Rsa e Rsd, la Toscana non può prescindere da un coinvolgimento pieno delle realtà no-profit nei processi di programmazione e progettazione”.

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