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Romania: mons. Kovács (diocesi Alba Iulia) introduce “cambiamenti radicali” nella formazione e nelle nomine del clero

Il consiglio parrocchiale, la gestione del patrimonio della Chiesa, la formazione permanente del clero e l’assunzione di responsabilità nelle parrocchie da parte del clero, sono i temi dei quattro decreti recentemente promulgati dall’arcivescovo di Alba Iulia, in Romania, mons. Gergely Kovács. Si tratta di misure a carattere obbligatorio, che l’arcivescovo, da due anni alla guida dell’arcidiocesi, ha preso “dopo aver sentito e chiesto il parere di tanti”. I provvedimenti per il consiglio parrocchiale erano del 1995 e sono stati attuati, ma le grandi novità – che l’arcivescovo stesso ha chiamato “cambiamenti radicali” – riguardano il clero. Nei primi anni di sacerdozio, i preti novelli dovranno essere accompagnati dal punto di vista spirituale e pastorale, abitare in una parrocchia insieme ad un sacerdote con esperienza, “per acquisire le qualità e le capacità necessarie per diventare idonei all’ufficio di parroco”. Entro otto anni di sacerdozio dovranno sottoporsi ad un esame per poter diventare parroci. “Sono convinto che ciò non solo promuova una ferma convinzione d’idoneità all’ufficio di pastore, ma anche che i confratelli possano conoscersi meglio e imparare la delicata pratica della ‘correctio fraterna’”, confida l’arcivescovo. In più, la formazione permanente, affidata al seminario teologico diocesano, riguarda tutto il clero, indipendentemente dall’esperienza e l’età, ed è proposta come “fonte di costante rinnovamento e arricchimento di vita sacerdotale e pastorale”.

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