Ambiente: Coalizione Clima, “nuove filiere produttive nazionali e ricerca pubblica nella decarbonizzazione e nella transizione ecologica”

“Oggi speriamo di essere finalmente in presenza di un cambio nelle politiche europee e che, per la prima volta dopo decenni di politiche solo di controllo di bilancio e di austerità, si mettano in campo risorse significative nel Piano nazionale di ripresa e resilienza”. Lo scrive in una nota la Coalizione Clima. “Queste risorse rappresentano un’opportunità che, per non essere indebolita o evolvere in frammentazione, deve prevedere progetti significativi coerenti con gli obiettivi di riduzione delle emissioni e con il percorso della transizione, che deve vedere la completa decarbonizzazione anche prima del 2050”.
Dalle organizzazioni l’auspicio che “il nuovo Ministro della Transizione ecologica avvii finalmente un serio dialogo con i soggetti ‘portatori di interesse’: in questo caso, non faremo mancare anche il nostro contributo”. “Sappiamo che quest’anno vi saranno altre scadenze, in primis la Cop26 e il G20 a presidenza italiana, da cui ci attendiamo nuovi impulsi per affrontare la crisi climatica”. La richiesta della coalizione è che “l’Italia sia tra i Paesi che promuovono obiettivi climatici più ambiziosi”. “Siamo coscienti che settori dell’industria, in particolare del fossile, lungi dal cogliere appieno l’opportunità anche competitiva di una riorganizzazione produttiva, puntino a diluire nel tempo il programma complessivo, magari fino alle soglie del 2050, ma rallentare il processo, con la promessa di recuperi successivi, rischia di compromettere il percorso. Per questo sono necessari step di monitoraggio, con tutti i portatori di interesse”. La via indicata è “il potenziamento di nuove filiere produttive nazionali e la ricerca pubblica nei settori della decarbonizzazione e della transizione ecologica”.

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