Alfabetizzazione: Sos Villaggi dei Bambini, “la pandemia ha aggravato le diseguaglianze con il digital divide che ha lasciato indietro milioni di studenti”

“Sono 250 milioni i bambini nel mondo che non sanno né leggere né scrivere né contare e 6 milioni quelli che muoiono ogni anno per malattie facilmente curabili”. Lo ricorda oggi Sos Villaggi dei Bambini, alla vigilia della Giornata mondiale dell’alfabetizzazione (8 settembre). Per l’organizzazione, “la pandemia non ha fatto altro che aggravare le diseguaglianze con il digital divide che ha lasciato indietro milioni di studenti”. Dei quasi 1,6 miliardi di studenti le cui scuole hanno chiuso, circa 463 milioni, oltre il 30% non sono stati in grado di accedere alla didattica a distanza (dati Unicef). Le disparità sono particolarmente acute nei Paesi a basso reddito dell’Africa subsahariana, dove quasi il 90% degli studenti non ha accesso a un computer e l’82% non ha Internet da casa, secondo i dati dell’Unesco.
“In molti di questi Paesi la soluzione passa attraverso la radio – si legge in una nota di Sos Villaggi dei Bambini -. In Senegal, oltre alle piattaforme digitali e alla televisione e-learning, i canali radio nazionali e le reti comunitarie hanno iniziato a trasmettere un programma di apprendimento nel tentativo di estendere le opportunità formative a bambini e giovani senza accesso a Internet, dispositivi digitali e tv”. “I canali nazionali trasmettono programmi educativi, ma i contenuti non possono tenere conto del livello scolastico di ogni studente”, afferma Saly Bopian, che dirige i Programmi di sostegno familiare di Sos Villaggi dei Bambini a Kaolack.
Sos Villaggi dei Bambini, presente con i suoi progetti in 136 Paesi e territori, lavora ogni giorno per contribuire a realizzare il quarto obiettivo di sviluppo sostenibile dell’Agenda Onu 2030, per un’istruzione di qualità che contrasti le diseguaglianze e favorisca un equo accesso per tutti. Nelle comunità in cui mancano le infrastrutture scolastiche, Sos Villaggi dei Bambini gestisce asili, scuole e centri di aggregazione, rafforzando l’istruzione pubblica di concerto con le autorità locali ed altri enti che si occupano di accoglienza. Supporta, parallelamente, le comunità nel miglioramento delle strutture e dei servizi medici affinché ogni bambino riceva l’assistenza sanitaria di base.

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