Solidarietà: Banco farmaceutico dal Papa, “le risorse donate non sono per i poveri ma dei poveri”

(Foto Vatican Media/SIR)

“Le risorse e i soldi che farmacie, aziende, cittadini e altre realtà della società civile donano a Banco farmaceutico non sono per i poveri ma dei poveri; pertanto, va fatto tutto il necessario per gestirli nel modo migliore”. Lo ha dichiarato oggi Sergio Daniotti, presidente di Banco farmaceutico, ringraziando Papa Francesco per averli accolti in udienza privata nell’Aula Paolo VI. All’evento hanno partecipato circa 200 persone. “Il farmaco è una risorsa preziosa, che non va sprecata – ha ricordato –. Se vogliamo realmente fare del bene per gli indigenti, il cui numero è destinato ad aumentare a causa dell’emergenza Covid-19, dovremo svolgere sempre meglio il nostro lavoro. Che non sarebbe possibile senza farmacisti e volontari: invitano al dono e svolgono un compito delicato. Chi entra in farmacia, infatti, spesso, soffre o è preoccupato per la sua salute o di un suo caro; l’invito va fatto incontrando tale sofferenza”. Daniotti ha espresso al Papa la disponibilità ad offrire l’aiuto del Banco per una realtà bisognosa di farmaci. Gli ha poi donato una riproduzione dell’Incoronazione di Spine di Bernardo Luini; si tratta di una copia dell’affresco che occupa la parete più ampia dell’Aula Leonardi della Pinacoteca Ambrosiana. Fu commissionato, nel 1522, dalla Confraternita della Santa Corona, istituita da 12 nobiluomini (rappresentanti nell’affresco) che, stanchi di servire Ludovico il Moro, scelsero di dedicarsi alle opere spirituali e materiali. Questi misero a disposizione capacità e risorse economiche per fornire gratuitamente ai poveri della città farmaci e prestazioni mediche. La Confraternita operò per quasi 3 secoli e rappresentò una sorta di Banco farmaceutico ante litteram; e la spezieria, in cui realizzava rimedi medicamentosi, l’antesignana della moderna farmacia.
Nei primi 6 mesi del 2020, Banco farmaceutico ha raccolto e consegnato 1.200.306 prodotti farmaceutici (pari a un valore di 15.648.506 euro). Nella fase più acuta dell’emergenza, sono stati consegnati 171.715 prodotti, tra cui dispositivi di protezione individuale, igienizzanti e apparecchiature, pari a un valore di 3.176.749,90 euro. Al tradizionale lavoro di raccolta e consegna di medicinali si sono aggiunte attività per proteggere medici, infermieri, farmacisti e operatori.

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