Diocesi: mons. Giombanco (Patti), “riprendere le relazioni, ripartire con la catechesi, continuare con la solidarietà”

È tornato a riunirsi in presenza il Consiglio pastorale della diocesi di Patti. Dopo il periodo di quarantena dettata dalla pandemia da Covid-19, la Chiesa pattese riparte “riflettendo sull’accaduto e guardando al futuro”. Il vescovo Guglielmo Giombanco ha proposto alla Chiesa diocesana – riunita, con i suoi rappresentanti, nel salone della concattedrale Santi Martiri del XX secolo – tre tappe per il nuovo anno pastorale. La prima è “riprendere le relazioni con le famiglie, perché si è un po’ perso il senso di appartenenza alla comunità”. Per il vescovo di Patti “bisognerà portare la Chiesa nelle famiglie perché diventino chiese domestiche. Ogni cambiamento nelle famiglie – ha detto – ha una ricaduta sulla comunità ecclesiale”. Il secondo step sarà “ripartire con la catechesi ai ragazzi, perché senza ragazzi la comunità comincia ad agonizzare e non avrà futuro. Anche in questo caso – ha aggiunto mons. Giombanco –bisognerà coinvolgere le famiglie, perché la formazione cristiana rientra nel loro impegno educativo. Dobbiamo rifuggire da una chiesa-museo”. Infine, la Chiesa di Patti dovrà “continuare con la solidarietà e con i gesti d’amore”. “Ci stiamo attrezzando per il sostegno economico, per le attività, per il reperimento di locali, perché la Chiesa – ha detto il vescovo – è una famiglia e non può escludere chi ha bisogno, perché altrimenti cessa di essere madre. Da noi vengono persone mai viste prima, mi scrivono titolari di ditte ed imprese in grossissime difficoltà”.

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