Diocesi: mons. Castellucci (Modena-Nonantola), chiamati a “rischiarare alla luce del Vangelo dubbi, fatiche, speranze”

È stata un’apertura dell’anno pastorale diversa per l’arcidiocesi di Modena-Nonantola, adattata alla “fase 3” dell’emergenza Covid-19. Questa mattina tutte le parrocchie hanno seguito da remoto l’arcivescovo Erio Castellucci che è intervenuto in diretta streaming dalla sala multimediale allestita alla Città dei Ragazzi per tracciare le linee guida del nuovo anno con una “cartolina” pastorale dal titolo “Entrò per rimanere con loro (Lc 24,29)”. L’apertura dell’anno pastorale 2020-21 è stata curata dai ragazzi del Servizio di pastorale giovanile. Dalle parrocchie o dalle proprie case, i fedeli hanno potuto ascoltare le parole dell’arcivescovo Castellucci collegandosi al sito www.chiesamodenanonantola.it o, direttamente, al nuovo canale Youtube “arcidiocesi di Modena–Nonantola”. Con un apposito progetto mirato al rinnovamento digitale, l’arcidiocesi ha offerto alle parrocchie un contributo per l’acquisto di smart tv che serviranno per seguire iniziative diocesane ma anche parrocchiali, almeno fino a quando le disposizioni anti-contagio non consentiranno un ritorno pieno alle attività in presenza. Tra unità pastorali e singole parrocchie, sono state in tutto 56 le adesioni al progetto. “La pandemia sta interrogando la nostra fede, le abitudini pastorali e il senso stesso della vita. Soprattutto nei mesi del lock down ha seminato morte e malattia ed è entrata nelle case iniettando paure e lutti. Ha svelato però dei tesori nascosti”. “Fermarsi o ripartire? Rimanere in casa o mettersi in cammino?”, la domanda posta dall’arcivescovo. “Gesù in realtà non contrappone mai i due atteggiamenti. L’esistenza cristiana respira contemplazione e azione, ascolto e servizio, preghiera e carità: è un circolo virtuoso, che anche in questo difficile periodo mostra la sua vitalità”, dice mons. Castellucci. “Questo è tempo di ascolto, nei centri parrocchiali, nelle case e nei luoghi di cura, per accogliere le narrazioni delle esperienze degli ultimi mesi – dubbi, fatiche, speranze, scoperte – e rischiararle alla luce del Vangelo; ed è tempo di annuncio, celebrazione e servizio, per donare a tutti la bellezza della parola di Dio, il nutrimento dell’eucaristia, la prossimità della condivisione fraterna”.

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