150° Roma Capitale: dal 21 al 24 settembre convegno su “la città laica, la città religiosa”

Sarà dedicato a “Roma Capitale: la città laica, la città religiosa (1870-1915)” il convegno internazionale in programma a Roma, dal 21 al 24 settembre prossimi, all’indomani del 150° anniversario della breccia di Porta Pia che ne sancì l’annessione al Regno d’Italia. L’approfondimento delle trame storiografiche, politiche e culturali dell’Italia e l’Europa del tempo a partire dalla proclamazione della città come capitale dello Stato, avvenuta formalmente il 3 febbraio 1871, sarà al centro dell’appuntamento scientifico internazionale organizzato e promosso dalla Fondazione Camillo Caetani, in collaborazione con la Biblioteca di Storia Moderna e Contemporanea, il Centro Studi “Roma 800”, l’Istituto Luigi Sturzo, la Società Romana di Storia Patria, con il patrocinio dell’Università degli studi di “Tor Vergata”.
Accanto allo studio dei processi storici e politici che condussero alla nascita della “città moderna”, c’è l’evoluzione nell’atteggiamento dei cattolici all’indomani della caduta dello Stato Pontificio: “In realtà – spiega il presidente della Fondazione Camillo Caetani, Antonio Rodinò di Miglione – il fenomeno non interessa solo Roma, ma è l’esperienza della Capitale a venire alla ribalta in modo dirompente. Il risultato fu una prima presenza cattolica in Parlamento, a seguito del ‘Patto Gentiloni’ e infine (fuori dai termini temporali del convegno) la partecipazione politica dei primi ministri ‘popolari’ (Giuseppe Micheli all’Agricoltura e Giulio Rodinò alla Guerra) al secondo Governo Nitti”.
Il 21 settembre i lavori prenderanno avvio nella Sala Giulio Cesare del Campidoglio alla presenza della sindaca di Roma, Virginia Raggi, con un excursus storico sull’organizzazione politico amministrativa di Roma dal 1870 fino allo scoppio della I Guerra Mondiale. Le giornate successive – tra Palazzo Caetani, Istituto Sturzo e alla Discoteca di Stato – saranno dedicate, spiegano i promotori, ai rapporti con la Chiesa, alle dinamiche tra i diversi corpi sociali, all’analisi dei ceti vecchi e nuovi, alle politiche culturali e ad alcune questioni ancora aperte circa l’integrazione cittadina con il nuovo corso della Capitale che vide, primo fra tutti, l’insediamento di nuove istituzioni nel tessuto urbano che mutarono definitivamente l’identità della Città Eterna, proiettandola al presente.

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