Ultraleggero precipitato a Cassano: mons. Savino (vescovo), “nel dramma della perdita, non tutto è finito. L’amore resiste”

“Si fa fatica ad accettare alcune improvvise tragedie, che ci colgono impreparati e ci lasciano attoniti, perché deviano il corso di una normalità che difendiamo con affanno e, a volte, poca fantasia”. Lo scrive il vescovo di Cassano all’Jonio, mons. Francesco Savino, in un messaggio ai parenti delle due vittime precipitate con un velivolo ultraleggero nel comune di Cassano. Questa “tragedia mi ha profondamente addolorato perché, come ha detto Papa Francesco, se abbiamo trovato il senso della vita in Gesù, non si può essere indifferenti davanti al dolore. Questo – scrive il presule cassanese – appartiene al sentimento cristiano della morte, alla sua reificazione, alla consapevolezza che, nel dramma della perdita, non tutto è finito, che l’amore dato e ricevuto resiste e concima anche la vita eterna. Solo la fede nella prospettiva di Dio, per cui il nostro pellegrinaggio è vita piena, è vita che va dalla morte alla vita stessa, ci può restituire, come scriveva Eugenio Montale, l’odore della Resurrezione”. E rivolgendosi alle famiglie delle vittime l’invito a “non smettere di cercare i loro cari, nel vento della speranza, nel suono delle preghiere, nella luce della Verità di Dio perché la vita può non essere più forte della morte ma, l’amore, è più forte di tutto. Siate, in vita, ricercatori di Resurrezione; cercatela nell’amore che elargite, in quello che non ricevete, in quello che non ritorna ed in quello che torna inondando ogni pensiero. Solo così, attraverso questa ricerca costante dell’Eterno in Dio, riuscirete a morire mai”, conclude.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Territori