Omotransfobia: Nocilla (Ugci), “legislazione mal formulata e inopportuna. Troppo spazio a discrezionalità giudice”

“Una legislazione in materia penale mal formulata e, per così dire, improvvisata”, che appare, “da un punto di vista assolutamente laico, del tutto inopportuna”. A definire in questi termini il ddl Zan (testo ancora in evoluzione) contro l’omotransfobia è in una nota per il Sir il presidente dell’Unione giuristi cattolici italiani Damiano Nocilla, secondo il quale “le modificazioni alla legislazione vigente proposte dall’on. Zan incidono su un contesto normativo, che non brillava per chiarezza e conteneva non poche ambiguità. Ma esse, lungi dal fare chiarezza e sciogliere le ambiguità, accrescono la confusione ed aggiungono ulteriori elementi di oscurità”. Analizzando in modo puntuale il testo, il giurista osserva fra l’altro che “la proposta dell’on. Zan non si preoccupa” di “dare indicazioni su cosa possa esser considerato un atto di discriminazione'”. Offre alcune indicazioni “su cosa debba intendersi per discriminazione e per atto discriminatorio”, ma si tratta di “disposizioni che si applicano espressamente alle sole discriminazioni per motivi etnici o razziali, sicché, per quanto riguarda gli altri motivi, anche attività del tutto innocenti potrebbero incardinare, alla luce delle modifiche proposte dall’on. Zan, atti di discriminazione fondati sul genere o sull’orientamento sessuale”. Ad esempio “la predisposizione di locali riservati ai soli uomini o alle sole donne (spogliatoi, bagni etc.), le gare sportive per uomini distinte da quelle per le donne, la diversità delle prove e dei requisiti per l’accesso di uomini e donne a determinate carriere (servizio militare volontario, Forze di polizia, etc.) e così via”. Con la conseguenza, sottolinea il presidente Ugci, che “la discrezionalità del giudice penale si dilata a dismisura: il che è proprio ciò che una buona legislazione in materia penale non deve fare”.
Di qui la conclusione di Nocilla: “Una legislazione in materia penale mal formulata e, per così dire, improvvisata, perché non rispondente ai canoni di una buona tecnica legislativa, appare, da un punto di vista assolutamente laico, del tutto inopportuna”.

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