Giornata della vittoria in Europa: leader delle Chiese cristiane Irlanda, “la pace è ancora un bene costoso, prezioso e fragile”

“La nostra speranza è che una volta vinta questa pandemia il mondo possa vedere una alba nuova, che i popoli capiscano la futilità della guerra e quanto sia veramente prezioso il dono della vita”. Lo scrivono i leader delle Chiese cristiane in Irlanda (cattolici, anglicani, presbiteriani e metodisti) in un messaggio alla Nazione nel giorno in cui si celebra la Giornata della vittoria in Europa (conosciuta nei Paesi anglosassoni come “Victory in Europe Day” o con la sigla “Ve Day”), proclamata l’8 maggio 1945, data in cui si concluse la Seconda Guerra mondiale in Europa. I leader cristiani ricordano che quest’anno si sarebbe dovuto celebrare il 75° anniversario della Giornata e “invece siamo tutti ora, ai giorni nostri, di fronte a una guerra molto diversa con un nemico invisibile nella pandemia di Covid-19”. L’8 maggio 1945 un numero infinito di persone celebravano la fine di sei anni di guerra che avevano portato “immenso dolore e sofferenza” e milioni di vite distrutte.
“La pace è stata conquistata, ma a un grande costo”, si legge nel messaggio. “Il mondo è cambiato molto da allora. La pace è ancora un bene costoso, prezioso e fragile”. I leader ripetono quanto nelle ultime settimane ha detto il segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres che ha invitato i governi in guerra in tutto il mondo a deporre le armi a sostegno della più grande battaglia contro Covid-19: il nemico comune che ora sta minacciando tutta l’umanità. “Con l’aiuto di Dio – concludono – possiamo lavorare insieme per creare e plasmare un mondo migliore e più pacifico in cui l’amore e il rispetto siano al centro di tutto il nostro pensiero”.

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