Diocesi: padre Tasca arcivescovo eletto di Genova, “la mia missione tra voi caratterizzata dalla ricerca di comunione e dalla fraternità”

“Fratelli e sorelle, vengo a voi animato dal forte desiderio di vivere con voi in una comunità ecclesiale che costantemente rinnova a Gesù l’accorata richiesta degli apostoli: ‘Mostraci il Padre’. Fin da questo momento chiedo a Dio – e vi invito a chiedere con me e per me – che la mia missione tra voi sia caratterizzata dalla costante ricerca della comunione, del dialogo, della relazione fraterna”. Ad affermarlo è padre Marco Tasca, nuovo arcivescovo eletto di Genova, dopo che Papa Francesco ha accettato la rinuncia al governo pastorale dell’arcidiocesi da parte del card. Angelo Bagnasco. “Porto con me, come povera dote, ciò che ho cercato di imparare e di vivere in questi ormai quasi quarant’anni di vita religiosa francescana, che si riassume nella fraternità”, ha affermato padre Tasca, nel primo messaggio inviato alla diocesi e letto dal card. Bagnasco nell’incontro con cui è stato dato a Genova l’annuncio della nomina. “Come vostro vescovo, desidero essere padre e fratello, con il cuore sempre aperto all’ascolto e all’accoglienza tanto di coloro che verranno a bussare alla mia porta, come – vorrei dire, soprattutto! – di coloro che, per qualunque ragione, si trovano o si sentono lontani dalla nostra comunità ecclesiale”.
Nel suo messaggio, padre Tasca ha poi affermato che “da qualche giorno, il mio cuore è colmo di trepidazione per l’inattesa notizia; al contempo, mi abita la serena certezza che il Pastore e guida delle nostre anime è il Signore Gesù, che riempie di gioia pasquale la nostra esistenza e ci conduce al Padre”. Ha quindi sottolineato che “la paternità di Dio si declina concretamente nella vita dell’uomo con i colori della misericordia, che è l’altra cifra indispensabile per comprendere il cuore del Padre”; “il messaggio evangelico ci annuncia che misericordia significa ‘miser in corde Dei’: il cuore del Padre misericordioso è spalancato per noi, nella misura in cui siamo capaci di riconoscerci ‘miseri'”. Infine, ha salutato i fedeli con queste parole: “Mi affido con tutto il cuore alla vostra preghiera, in attesa di incontrarvi tutti e ciascuno nella bella città di Genova, che da oggi sento anche mia”.

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