Domenica delle Palme: mons. Spreafico (Frosinone), “questa pandemia ci insegna che il male se ne infischia dei confini”

“Oggi Gesù vorrebbe dirci che vuole mettersi davanti a noi, guidarci, rassicurarci, dirci che non siamo allo sbando, non siamo senza futuro, non siamo abbandonati. Lui c’è!”. Lo ha detto il vescovo di Frosinone-Veroli-Ferentino, mons. Ambrogio Spreafico, nell’omelia della messa celebrata ieri, Domenica delle Palme, nella cattedrale, senza presenza di fedeli. “È davanti a noi, ci vuole aiutare – ha aggiunto –. Per questo si mette davanti, perché noi lo possiamo vedere e seguire per non perderci, non lasciarci sopraffattore dalla paura, perché possiamo farlo insieme come suoi amici che gioiscono della sua presenza”. Ricordando che “in questi giorni ci sembra impossibile seguire Gesù, abbiamo altri pensieri”, il presule ha affermato che “siamo presi da tante paure, tanti interrogativi”. “L’impossibilità a uscire, incontrarci, a condurre la nostra vita abituale, a celebrare assieme questo giorno così importante e la Settimana Santa, ci appesantisce”. Nelle sue parole, però, la consapevolezza che “anche per ognuno di noi questi giorni possono essere un passaggio”. “I re di questo mondo sono, a volte, il denaro e le armi, che generano separazione, ingiustizie, violenza: uomini che si combattono e uccidono per i loro meschini interessi. Tanti altri – ha concluso il vescovo –, in maniera più banale – ma il male è sempre banale! – si accontentano di difendere il loro benessere e il loro confine, senza rendersi conto che proprio questa pandemia ci insegna che il male se ne infischia dei confini”.

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