Domenica delle Palme: mons. Pellegrini (Concordia-Pordenone), “consacro la nostra diocesi al Sacro Cuore di Gesù e al Cuore Immacolato di Maria”

“Stiamo attraversando un momento della vita che non dimenticheremo mai più, chiusi in casa passando il tempo a gestire la quotidianità in modo nuovo: penso ai ragazzi, agli anziani e anche ai confratelli sacerdoti, impediti nell’esercizio del ministero pastorale, preoccupati di una situazione che sembra non aver fine. Momenti difficili per tutti e anche per noi credenti, privati del partecipare alle celebrazioni della Settimana Santa, fondamentali per il cammino di fede”. Lo ha affermato ieri il vescovo di Concordia-Pordenone, mons. Giuseppe Pellegrini, nell’omelia pronunciata durante la messa per la Domenica della Palme.
“Spero che questa situazione – ha proseguito – ci aiuti a fare un salto di qualità, ad entrare più profondamente dentro noi stessi, per riscoprire il centro della nostra fede, fissando attentamente lo sguardo su Gesù che dona la sua vita per amore, senza riserve”. “Sulla croce, Gesù prede su di sé il male, il peccato del mondo, il nostro peccato, tutto il male, anche il coronavirus, e lo lava con il suo sangue, con la misericordia e l’amore di Dio”, ha sottolineato il vescovo. “Cosa significa per noi oggi, in questo particolare contesto, amare come ama Gesù ed entrare nel cuore di Dio?”, ha domandato mons. Pellegrini. “Papa Francesco, recentemente ci ha invitati ad essere creativi nell’amore”, ha osservato il vescovo, rivelando che “mi commuove l’amore di tanta gente, in prima persona dei medici e degli infermieri, che sono quotidianamente vicini agli ammalati, pur consapevoli di essere contagiati (sono più di 130, sinora i morti). Penso ai tantissimi volontari che offrono il loro tempo”. Mons. Pellegrini ha poi ricordato che ieri si celebrava la 35ª Giornata mondiale della gioventù e che “Papa Francesco incoraggia i giovani ad alzarsi per trovare forme creative di prossimità, di dono e di amore verso i più deboli”. Il vescovo ha poi spiegato che al termine della messa avrebbe compiuto due gesti: con “il primo, affido la nostra diocesi all’amore di Dio con un atto di consacrazione al Sacro Cuore di Gesù e al Cuore Immacolato di Maria. Chiediamo che il Signore ci liberi dal male del tempo presente per camminare forti del suo aiuto”. Il secondo, invece, è stata “la benedizione della città di Pordenone con il Crocifisso”: “Esprima per tutti noi, credenti e non credenti, la partecipazione all’amore di Gesù per l’umanità e il desiderio di essere dono per gli altri”, ha commentato Pellegrini.

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