Coronavirus Covid-19: mons. Moraglia (Venezia), “S. Giuseppe ci aiuti in questo momento di digiuno eucaristico ad essere più Chiesa”

In un videomessaggio, il patriarca di Venezia, mons. Francesco Moraglia, esorta tutti i fedeli della diocesi ad unirsi alla preghiera del rosario per l’Italia indetta da Papa Francesco questa sera alle 21. Come segno di comunione il seminario patriarcale illuminerà internamente a giorno la cupola della basilica della Madonna della Salute e pregherà il rosario dinanzi alla venerata icona della Vergine “Mesopanditissa” (mediatrice di tutte le grazie) tanto cara ai veneziani. Dopo avere augurato buona festa a tutti, e soprattutto “a quelli che ne portano il  nome”, nel videomessaggio  il patriarca osserva che san Giuseppe è colui “al quale il Padre ha affidato le cose più preziose: Gesù e Maria”, è colui che “guida la famiglia di Nazareth” e “nello stesso tempo è grande per la virtù del silenzio che dice la fede fondamentale dell’uomo che guarda a Dio”. La fede, spiega Moraglia, “è la capacità di guardare Dio, e Giuseppe è maestro in questo. Il suo silenzio diventa obbedienza, scelta, decisione e coraggio… pensiamo alla fuga in Egitto, al ritorno”. Giuseppe “ci è umanamente caro perché è quello che, dopo Maria, ha inciso di più nell’umanità di Gesù. Il tratto umano di Gesù è nato e si è sviluppato guardando gli atteggiamenti di Giuseppe e certamente di Maria”. Egli, prosegue Moraglia, “è il patrono del popolo di Dio, colui al quale il Padre ha affidato la Chiesa, e noi abbiamo bisogno soprattutto in questi momenti di digiuno eucaristico e di impossibilità di incontrarci di chiedere a lui di aiutarci ad essere più Chiesa”. Il patriarca dà infine appuntamento a tutti stasera alle 21, sintonizzati su Tv2000, per il “rosario insieme guardando anche alla figura di Giuseppe”. L’invito anche ad un gesto esterno: collocare sul davanzale una luce e un drappo bianco “perché anche questo è un modo di dire: siamo a casa, restiamo a casa, ma con serenità e fiducia, convinti che ce la faremo, anche grazie all’aiuto di San Giuseppe”.

 

 

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